“La proposta di eliminare corse e sopprimere fermate è irricevibile e non è una proposta all’altezza della Lombardia che continua ad essere la regione italiana più efficiente, malgrado Trenord”. Questa l’opinione dell’ex parlamentare Jonny Crosio (Fratelli d’Italia) che interviene nello scottante dibattito sul trasporto ferroviario.
E all’indomani della rimodulazione del servizio annunciata da Regione Lombardia. “Dopo aver passato gli ultimi due anni con la linea ferroviaria chiusa per sei mesi per “importanti” lavori di ammodernamento e aver speso decine di milioni di euro – dice Crosio –, la soluzione per risolvere le criticità è eliminare corse e sopprimere fermate? Più che la risposta a un problema è l’ammissione di un fallimento generale della gestione del trasporto ferroviario lombardo”.
Crosio non le manda a dire. “Trenord è al collasso ed è senza più l’alibi di una vecchia flotta di treni (il materiale è stato pressoché tutto rinnovato), mostrando una gestione peggiore di quella di Trenitalia nelle altre regioni”. Essere la regione ferroviaria più importante d’Italia per lunghezza della rete, 1.800 chilometri e per numero di treni, secondo Crosio non è bastato per raggiungere l’efficienza necessaria e per rispondere alle esigenze dei pendolari lombardi, “che se avessero avuto un servizio migliore – rimarca – avrebbero scelto il treno per andare al lavoro abbandonando l’auto”.
“Costi di gestione di 20 euro a km/treno, quasi doppi rispetto alla media nazionale dei treni locali che è di 13 euro a km/treno, esternalizzazioni di attività, acquisti di beni e servizi effettuati superficialmente, digitalizzazione e introduzione di nuove tecnologie al rallentatore, più un organigramma aziendale in continuo mutamento”, sono secondo Crosio alla base delle modeste performance. “Trenord oggi sembra più uno strumento di consenso che una società di servizi pubblici. Il presidente della Regione Fontana ci ha rassicurati affermando che sta dalla parte dei pendolari, ci aspettiamo che sia lui stesso a chiedere conto di questa gestione fallimentare sia a Trenord, società controllata direttamente dalla Regione, che a Rfi”.