
Un prete (foto di repertorio)
Sondrio, 20 aprile 2016 - Spacciandosi per un parrocchiano in difficoltà, aveva convinto don Amedeo Folladori, parroco di Delebio e Andalo, a caricare una tessera poste pay con due versamenti del valore di 480 euro e 513 euro. Autore della truffa è V.D.M., 35 anni, residente a Civitanova Marche.
L’11 gennaio 2013, l’uomo telefonò al sacerdote valtellinese raccontandogli di essere un parrocchiano e di essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Bergamo. Aveva aggiunto di essere ferito e di aver urgente bisogno di denaro per riparare l’auto danneggiata e poter così far ritorno a casa. Don Amedeo non aveva sospettato di nulla e, certo di aiutare uno dei suoi fedeli in difficoltà, aveva effettuato i due versamenti sulla carta intestata a un complice di del 35enne: A.C.M., 31 anni, romeno, residente a Macerata. Per questa vicenda i due uomini sono stati accusati di truffa.
Ritenuti colpevoli dal giudice del tribunale di Sondrio Antonio De Rosa, sono stati condannati V.D.M. a 7 mesi di reclusione e 300 euro di multa, A.C.M. a 3 mesi di reclusione e 150 euro di multa. I due dovranno inoltre pagare le spese processuali. Erano, invece, accusati di furto D.S.F., 38 anni e B.D.B., 30 anni, romeni residenti a Grandola ed Uniti, che nel settembre 2013, in due distinte occasioni, si erano impossessati complessivamente di dodici bottiglie di whisky, due bottiglie di champagne e di un trolley, asportando la merce – del valore totale di oltre 600 euro - dagli scaffali del supermercato Iperal di Piantedo.
Il giudice De Rosa ha condannato D.S.F. a cinque mesi di reclusione e 150 euro di multa con entrambi i benefici di legge. Più pesante la pena per B.D.B.: due anni e tre mesi di reclusione. Avevano commesso un furto all’Iperal, ma nel punto vendita di Castione Andevenno, anche S.A., 34 anni, kosovaro, e N.A., 35 anni, nata in Jugoslavia. Il giudice Carlo Camnasio li ha condannati, con rito abbreviato, a una pena di quattro mesi di reclusione.