
Angelo Schena, presidente nazionale del Centro di Cinematografia Cai
Sondrio, 4 giugno 2020 - Il Cai invita i turisti a rispettare la montagna e a seguire tutti le misure per evitare possibili contagi. In epoca Covid 19 le Alpi, con i sentieri e le attrazioni, potrebbe essere la destinazione preferita dagli italiani per trascorrere le vacanze estive. D’altronde sui monti il distanziamento sociale, essenziale insieme all’uso di mascherine e al lavaggio frequente della mani per riuscire a contenere il diffondersi del virus, è praticabile in maniera praticamente… naturale. Il Club alpino italiano è una "libera associazione nazionale che ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale". Ma cosa sta facendo il Cai in previsione di questo "assalto" alla montagna? L’abbiamo chiesto al sondriese Angelo Schena, gran conoscitore della natura e attualmente presidente nazionale del Centro di Cinematografia e della cineteca del Cai.
"Il Club alpino ha predisposto da pochi giorni una sorta di vademecum con le raccomandazioni da tenere in montagna in "epoca" coronavirus. È stato un procedimento complesso, ma alla fine si sono prodotte le linee guida che tutti dovrebbero tenere quando si recano in montagna. In sintesi si richiede agli appassionati senso di responsabilità e massimo rispetto di tutte le normative emanate da Governo, Regioni e Comuni per evitare contagi da Covid 19. Inoltre ai gestori dei rifugi Cai si chiede di far rispettare il distanziamento sociale magari servendo i pasti all’esterno della struttura e facendo dormire gli avventori in tende all’esterno. Il Cai fornirà a tutti i suoi rifugi un termoscanner, un saturimetro e tutto l’occorrente per la sanificazione degli ambienti. "Noi della cineteca - continua - siamo stati investiti del compito di produrre dei tutorial per spiegare come si usano termoscanner e saturimetri, su come si debba fare la sanificazione, su come comportarsi nei rifugi e di come si debba intervenire in caso di un soggetto sospetto Covid 19".
Ci sarà probabilmente un ulteriore assalto alla montagna, qualche consiglio? «Sono sicuro che i soci Cai (327.000 in tutta Italia, ndr.) si comporteranno in maniera impeccabile, rispettando le norme e ovviamente la natura. Agli altri fruitori chiedo di avere senso di responsabilità e di tenere comportamenti responsabili. Evitate poi di addentrarvi in posti pericolosi e impervi, cercate di scoprire le bellezze più vicine e accessibili, ce ne sono tantissime. E, infine, consiglio a tutti di non compiere imprudenze ed evitare così di dover chiamare gli uomini del Soccorso alpino. Fatelo anche solo per un senso di rispetto verso questi operatori, medici, infermieri e soccorritori… e per non intasare gli ospedali".