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Alberto Porto e il percorso dell'ultraleggero, con salita rapida a 1.575 piedi e velocità 93 nodi
CINO (Sondrio) – Il sogno di sfrecciare nel cielo il più veloce possibile, consumando meno carburante di un’utilitaria, con un ultraleggero che costa la metà di una fuoriserie. Alberto Porto, il pilota di 58 anni, patron della società aeronautica Porto Aviation Group di Cremella, è precipitato con il suo aereo in Valtellina. Un sogno coltivato, progettato e costruito a lungo, dal 1995, pezzo dopo pezzo, come il suo Risen Superveloce 916 con cui stava provando a infrangere l’ennesimo record per dimostrare di non essere un visionario.
Un uccello però glielo ha impedito, forse per sempre, perché ora Alberto rischia di perdere un occhio e di non poter più volare. Ma almeno è vivo, come è viva Saby, copilota e compagna 43enne. Aberto e Saby sono decollati venerdì mattina alle 6.15 utc, tempo coordinato universale, alle 7.15 ora italiana dall’aviosuperficie di Verzago ad Alzate Brianza. Rotta su Como, poi la virata 46 gradi verso Delebio, sempre dritti, passando sopra Bellagio, il lago, la Valvarrone.
Tutto procede come da piano di volo. Alle 6.55, raggiunto lo spazio aereo della Valchiavenna, un paio di giri a spirale per prendere quota fino a 18.200 piedi, oltre 5.500 metri di altitudine. Poi la picchiata, per testare la resistenza e prendere velocità prima di livellare verso Ardenno: da 230 a 253 nodi, 468 chilometri all’ora rispetto al suolo. All’altezza di Forca l’inversione, per tornare indietro.
Durante la fase di rientro, tra Talamona e Morbegno, un uccello colpisce però il cupolino trasparente. Alberto tenta di mantenere il controllo: riduce motore, velocità e quota; cerca a vista un punto sicuro dove effettuare un atterraggio di fortuna; lo individua, estrae carrello e flap. Una scheggia del cupolino tuttavia lo ha colpito nell’occhio, non ci vede quasi più.
“Da qui la decisione corretta di azionare il paracadute a razzo”, spiegano gli esperti di Avf Aviation, tra i più autorevoli mensili per gli appassionati di aviazione. Il paracadute si apre e l’aereo precipita in una caduta controllata, schiantandosi al suolo alle 7.15 utc, 8.15 ora italiana. Il piccolo Risen è solido: Saby è quasi incolume; anche Alberto è vivo, ma ferito: ora è in ospedale a Bergamo.