
L’antica Piuro venne sepolta da una frana nel 1618
"Venite a scavare con noi!". L’invito è quantomeno curioso e arriva da Comune di Piuro e Università di Verona – Dipartimento di Culture e Civiltà. Ciò che è ancor più curioso è che l’appello, per la prima volta, è rivolto a tutti e non soltanto a chi, "da grande", vorrà fare l’archeologo di professione. Unici requisiti richiesti: maggiore età e aver frequentato le otto ore del Corso sicurezza cantieri archeologici. L’attività interesserà il villaggio medievale di Piuro, in località Mot del Castel, dove sono stati rinvenuti resti dell’antico castello distrutto, al pari del paese, dalla frana del 4 settembre 1618.
"La nuova campagna di ricerca avrà come scopo quello di proseguire le indagini già intraprese negli ultimi anni, ampliando la superficie e indagando l’origine e la fine dell’insediamento – sottolinea il sindaco di Piuro Omar Iacomella – Abbiamo notato che intorno agli scavi c’è un interesse crescente e si tratta senz’altro di un’attività straordinaria, dunque da far provare". Sotto la direzione scientifica del professor Fabio Saggioro, i lavori si svolgeranno dal 15 settembre al 24 ottobre prossimi, in turni di due settimane per un massimo di dieci partecipanti, ma per chi volesse sarà possibile partecipare all’intero periodo. Ogni turno si articolerà in attività di scavo stratigrafico, documentazione, rilievo topografico diretto e indiretto, pulizia e catalogazione dei reperti.
La scadenza del bando è fissata al prossimo 31 maggio e per sottoporre la propria candidatura bisogna inviare curriculum e modulo d’iscrizione a progetto.piuro@gmail.com. Ai partecipanti allo scavo archeologico saranno garantiti vitto e alloggio e riconosciuti due CFU (crediti formativi universitari) a settimana. Finora le ricerche condotte dagli archeologi dell’Università di Verona, coordinati dal professor Fabio Saggioro, hanno permesso di recuperare monete e oggetti in pietra ollare, ma anche di osservare la stratificazione del terreno e scoprire aspetti interessanti della storia di Piuro dal Decimo secolo in poi. Verosimile che anche la prossima campagna restituirà nuovi elementi della storia del borgo alpino che ha sicuramente molti altri capitoli di un passato che la frana è riuscita a seppellire, ma non a cancellare.