Tirano, 8 dicembre 2023 – Uno scialpinista lombardo di 42 anni morto, un altro coetaneo della vittima, anch’egli residente in Lombardia, ricoverato in ospedale in gravissime condizioni e un terzo componente della comitiva di amici, il più giovane del terzetto di escursionisti, invece uscito completamente illeso.
È il tragico bilancio di una valanga che si è staccata in alta montagna, dal Piz Grevasalvas, in Svizzera, nel Cantone dei Grigioni, non lontano dalla zona di Tirano, al confine con la Valtellina. La massa di neve ha investito due scialpinisti italiani entrambi di 42 anni uccidendone uno. Un terzo componente della spedizione, un 32enne, del tutto illeso, è stato trovato dai soccorritori, intervenuti con i cani da ricerca in valanga e un velivolo, mentre cercava di scavare nella coltre bianca per liberare dalla morsa della neve gli amici travolti dalla slavina.
Uno dei due 42enni è stato trasportato d’urgenza con l’elicottero della Rega (l’equivalente di Areu) all’ospedale elvetico di Coira. Le sue condizioni sono definite come molto critiche. Il drammatico episodio è avvenuto nella mattinata di giovedì e si è appreso soltanto ieri. Non è stata resa nota, dalle autorità di Polizia Cantonale, l’identità della vittima e neppure la località di residenza che sarebbe comunque nel Lecchese, mentre il compagno rimasto ferito in modo molto serio abiterebbe in provincia di Como.
"Si trovavano su un pendio con un grado di pendenza di circa il 40 per certo, quando all’improvviso si è probabilmente staccato un lastrone di neve ghiacciata che li ha investiti. Uno dei tre, purtroppo, non ha avuto scampo", le scarne notizie che sono filtrate ieri da un soccorritore intervenuto con i colleghi sul luogo della disgrazia.
Una volta conclusa la scalata sarebbero ridiscesi a valle, per raggiungere Bivio, piccola frazione di 189 anime del Comune svizzero di Surses, a 1.769 metri d’altitudine, nella regione di Albula, nel Cantone dei Grigioni. E da lì poi ripartire per rientrare in Italia.
Nella serata di ieri, la salma della vittima italiana si trovava ancora nell’obitorio dell’ospedale elvetico di Coira, a disposizione della locale autorità giudiziaria. Soltanto nelle prossime ore sarà possibile, quasi sicuramente, conoscere qualche dettaglio in più sulla dinamica del drammatico incidente e sulla data del rimpatrio del corpo senza vita dello scalatore ucciso dall’imponente massa di neve che lo ha travolto durante l’escursione.
L’amico ferito, per ora, non ha potuto fornire una testimonianza dell’accaduto: ricoverato d’urgenza nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Coira resta, purtroppo, ancora in pericolo di vita.