di Giovanni Meroni
Sono terminate, ieri, le operazioni di soccorso dopo la frana che mercoledì ha investito la strada che porta alla frazione di Chiareggio, quando un’improvvisa colata di detriti e fango, generatasi nel torrente Nevasco, ha travolto due automobili uccidendo due adulti e una bambina, e ferendo un bimbo di 5 anni, ora ricoverato in condizioni gravissime a Bergamo. In Prefettura a Sondrio si è tenuta una riunione di aggiornamento, alla quale hanno preso parte, oltre al sindaco Renata Petrella, ai geologi e ai tecnici del Comune, il comandante della Polizia locale, i rappresentanti di forze dell’ordine e Vigili del fuoco e il presidente della Provincia, Elio Moretti. Ma ieri è stata una giornata di ulteriori sopralluoghi, anche con l’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori, e interventi per la rimozione del materiale franato e il ripristino della sicurezza.
A preoccupare maggiormente in questo momento sarebbero le condizioni del ponte che è stato investito dalla colata di detriti e fango, per il quale i vigili del fuoco avrebbero chiesto una verifica. Il Comune avrebbe incaricato un ingegnere statico per verificarne la tenuta e la speranza è quella di avere qualche risposta in breve tempo. Uno dei geologi presenti ai sopralluoghi spiega nel dettaglio l’accaduto. "Si è trattato di un fenomeno chiamato “debris flow” – chiarisce Maurizio Azzola - una colata di detriti, un tipo di frana particolarmente pericoloso perché si innesca all’improvviso quando si verificano precipitazioni abbondanti. Si crea un flusso di fango ad alta intensità, ma anche veloce, che porta a valle detriti con una forza travolgente. Sono tra le frane più pericolose perché sono immediate e imprevedibili. Non sappiamo da che altezza sia iniziato il distacco, più o meno da metà montagna".
"Difficile fare prevenzione quando si tratta di episodi legati al meteo estremo, che purtroppo i mutamenti climatici stanno rendendo più frequenti – ha affermato il presidente della Comunità montana Valtellina di Sondrio, Tiziano Mafezzini –. Sono vicino a chi è rimasto coinvolto nell’evento ed a tutto il Comune". "Vorrei esprimere la vicinanza, da parte di tutta la Provincia – ha detto il presidente, Elio Moretti – ai parenti delle vittime. Oltre al sostegno al sindaco di Chiesa in Valmalenco che è in prima linea e sta facendo un lavoro egregio. Purtroppo si tratta di eventi sempre più frequenti. Bisogna ragionare su idee e modi per prevedere e prevenire, con l’aiuto delle nuove tecnologie, queste situazioni".
Il sindaco di Chiesa Renata Petrella: "Il primo pensiero va sicuramente alle famiglie a cui abbiamo dato disponibilità per qualsiasi tipo di necessità. Abbiamo mandato un tecnico di fiducia per valutare la stabilità del ponte e verificare se riuscirà a garantire il passaggio veicolare senza problemi".