FULVIO D’ERI
Cronaca

Verso le Olimpiadi 2026, Marco Confortola prepara la scalata al Gasherbrum I: “Vorrei far sventolare la bandiera dei Giochi”

L’alpinista di Valfurva vorrebbe chiudere il cerchio ed entrare nella leggenda con l’ultimo 8mila che gli manca

Confortola sta preparando la scalata al Gasherbrum per chiudere il cerchio ed entrare nella leggenda

Confortola sta preparando la scalata al Gasherbrum per chiudere il cerchio ed entrare nella leggenda

Marco Confortola sta preparando la scalata al Gasherbrum I per chiudere il cerchio ed entrare nella leggenda. Non c’è ancora l’assoluta certezza, non c’è una data ben precisa, non ci sono ancora i permessi ma il cinquantatreenne alpinista della Valfurva e orgoglio valtellinese, si sta preparando per salire agli 8068 metri della Montagna splendente (come la chiamano i locali) ed entrare così nella ristretta cerchia di chi è riuscito a scalare tutti e 14 gli ottomila presenti sulla terra. Un’avventura iniziata 21 anni fa e che sta giungendo al termine con la scalata del GI, noto anche come Hidden Peak o K5, la montagna posta nella regione himalaiana del Karakorum e 11^ vetta più alta della terra.

"L’idea di salire sul Gasherbrum I potrebbe diventare realtà – dice Confortola – ma per ora non c’è nulla di già deciso. L’intenzione di scalarlo la prossima estate c’è, è qualcosa in più di una semplice ipotesi, ma per riuscire ad organizzare una spedizione del genere ci vuole un gran lavoro, in diversi ambiti, che non è ancora terminato. Certo, mi piacerebbe riuscire a salire sul GI per chiudere il cerchio, come si suol dire, e terminare un’avventura, quella della salita degli 8.000, incominciata 21 anni fa. Mi sto allenando da tempo per prepararmi all’ascesa del GI… vediamo come si evolverà la situazione (per ottenere i permessi, sponsor, ecc., ndr.). Il prossimo sarà l’anno olimpico e mi piacerebbe arrivare sul Gasherbrum I e sventolare la bandiera a cinque cerchi. Dopo 21 anni c’è sempre la voglia di mettermi in gioco e questo è il bello della vita, un insegnamento che vorrei lasciare ai giovani. Proprio ieri ho incontrato gli studenti dell’IC della Tremezzina a Lenno e ho cercato di trasmettere loro la voglia di lottare, sempre, per i propri obiettivi, con perseveranza, seguendo regole precise. Vorrei chiudere questo cerchio".

Le critiche nei confronti di Confortola non sono mai mancate, c’è chi mette in dubbio alcune sue imprese. "Credo che sia tutta colpa dell’invidia, in tutto il mondo questa "emozione" sta facendo danni enormi. È sintomo di poca intelligenza. Ma io alla fine ho deciso di lasciar perdere. Vado avanti. D’altronde hanno anche attaccato un mito assoluto come Messner". Fulvio D’Eri