"Io ho una malattia rara e se potessi guidare, lo farei". Sara Scimone lavora a Sondrio e il capoluogo da Tirano non lo può che raggiungere in treno. "Altri come me temono di perdere il posto per i continui ritardi. Cosa possiamo fare per poter lavorare e studiare senza dipendere dalla malagestione altrui?". Dal 9 settembre scorso, dopo la terza estate di stop ai treni tra Tirano e Colico per consentire lo svolgimento di opere legate al potenziamento della linea, il ripristino delle corse sui binari si è rivelato un disastro pressoché quotidiano. "Chi come me deve usare i mezzi per recarsi al lavoro o a scuola si trova nelle condizioni di scoprire se il mezzo che dovrà prendere partirà o no spesso ben dopo l’orario di effettiva partenza – lamenta Sara – E ogni giorno ci sono nuove motivazioni: lavori sulla linea, guasti sulla linea, guasti ai treni, maltempo, ritardi accumulati per incidenti, ritardi per passaggi a livello non funzionanti, scioperi, varie ed eventuali". A dimostrazione di come ogni giornata riservi sorprese, Sara ad esempio porta quella di giovedì 10 ottobre.
"Per l’ennesima volta ho accumulato un’ora e trenta minuti di ritardo al lavoro, perché il treno che avrebbe dovuto partire alle 09.08 da Tirano, dopo aver fatto salire tutti i passeggeri, improvvisamente si è spento e per 20 minuti è rimasto fermo. Alle 09.30, un addetto ha comunicato al microfono che il treno sarebbe partito in ritardo, alle 09.40 ci hanno fatto scendere tutti. Treno cancellato". In molti, in effetti, oltre agli innumerevoli disagi lamentano l’incompleta quando non del tutto mancante comunicazione. "La gestione dei continui inconvenienti è davvero fantozziana – commenta Sara - si passa dall’avvisare dei ritardi quando ormai il ritardo è appurato, al non trovarne traccia nei siti ufficiali Trenitalia/Trenord, alle risposte maleducate degli addetti. Sempre giovedì mattina abbiamo chiesto se almeno il treno delle 10.08 sarebbe partito: ci hanno detto che se l’avessimo visto arrivare, allora sì. Qualcuno ha osservato che anche quello delle 09.08 l’avevamo visto arrivare, ma non era partito. Spiazzante la risposta: allora fate la patente". Patente che Sara, assicura, farebbe di corsa, ma la sua malattia non glielo consente.
S.B.