SARA BALDINI
Cronaca

La malattia che le colpisce e la strage sulle strade: cosa sta succedendo alle volpi in Valtellina

La raccomandazione della Polizia provinciale, che a febbraio ha contato 14 incidenti con protagonisti i canidi selvatici: “Se si muovono lentamente e provano ad avvicinarsi, quasi sicuramente hanno problemi”. Ma per gli esseri umani non c’è alcun pericolo

In pericolo sono soprattutto i soggetti più giovani: in questa fascia la mortalità raggiunge l’80%

In pericolo sono soprattutto i soggetti più giovani: in questa fascia la mortalità raggiunge l’80%

Sondrio, 7 marzo 2025 – Sono stati 47 il mese scorso gli incidenti stradali con animali selvatici accertati dalla Polizia provinciale. Ciò che sorprende, tuttavia, più che la cifra complessiva – per altro ragguardevole, se si considera che febbraio di giorni ne ha soltanto 28, - è che coinvolti in questi sinistri, subito dopo i cervi (17 casi), ci sono le volpi, “protagoniste” proprio malgrado di ben 14 incidenti, in pratica uno ogni due giorni. Che sta succedendo? Un motivo in effetti c’è ed ha pure un nome: cimurro.

L’epidemia

“Tra le volpi si sta registrando una grande diffusione di questa malattia che, di fatto, le trasforma – conferma il comandante della Polizia provinciale, commissario capo Piermario Pollieno – Gli investimenti e gli incidenti sono legati proprio ai loro mutati livelli di guardia, ai riflessi rallentati dalla malattia”.

Il cimurro è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce il cane (che infatti viene vaccinato), ma anche i canidi selvatici come la volpe o il lupo e altre specie di carnivori. I sintomi, simili alla nostra influenza possono evolversi con crisi convulsive, tremori muscolari, paralisi e la mortalità, soprattutto nei soggetti giovani, può raggiungere anche l’80%.

Niente pericoli (per l’uomo)

Un altro aspetto, quest’ultimo, che si ritrova nel report mensile della Polizia provinciale alla voce “Animali morti e smaltiti”: dei 33 di febbraio, 10 sono volpi, mentre altri due esemplari senza vita sono stati conferiti alla sede sondriese dell’Istituto zooprofilattico sperimentale. Nessun allarmismo, però: il cimurro non si trasmette all’uomo e non resiste nell’ambiente esterno.

“Il consiglio, semmai, se si dovesse avvistare una volpe, è quello di fare attenzione a come si comporta – mette in guardia Pollieno – se si muove lentamente e mostra di volersi avvicinare, è quasi sicuramente malata”.

Non se la passano meglio in questo avvicinamento alla primavera neppure i caprioli: lo scorso mese ne sono stati trovati morti 8. “Tra gli ungulati, sono senz’altro i più delicati. Durante l’inverno, mangiando quel poco che trovano, il loro stomaco diviene più piccolo. Appena comincia a spuntare l’erba tenera, soprattutto i più giovani, ne mangiano sino a fare indigestione: il risultato sono diarree fortissime che li conducono non di rado alla morte”.