SONDRIO
di Francesca Nera
C’è chi la ama e chi la disprezza. Resta il fatto che, con le sue melodie tendenzialmente minimali e ripetitive, la musica trap entra in testa fin dal primo ascolto e spesso campeggia indisturbata nelle palylist di giovani e giovanissimi. Wilson J rientra senza dubbio nella prima categoria di persone. Lui, che di anni ne ha già 22, non si limita ad ascoltarla. Originario di Santo Domingo, ha trascorso oltre metà della sua vita a Sondrio dove, nel quartiere sud ovest della città, ha cominciato a fare musica ispirato dall’aria che si respira in zona e dalle sue dinamiche quotidiane. Ed è proprio alle giornate trascorse fra i vicoli degli inconfondibili palazzi grigio-arancio che l’aspirante trapper ha dedicato i suoi ultimi brani che, non a caso, s’intitolano “La Piastra“ e “La Piastra #2“.
Non solo. A breve uscirà un nuovo pezzo e, anche in questo caso, a fare da cornice al videoclip saranno pregi e difetti del quartiere periferico sondriese, fra pomeriggi che trascorrono spensierati e tanta voglia di rivalsa.
Su YouTube il primo brano dedicato alla Piastra ha sfiorato le 70mila visualizzazioni. Quando uscirà il prossimo? "Uscirà a settembre ma al momento non posso svelare troppi dettagli. Posso anticiparvi che si tratterà di un brano più intimo e introspettivo rispetto ai precedenti in cui ho cercato di mettere a nudo il mio personale modo di vedere le cose. Non mancheranno poi i riferimenti al quartiere che mi ha adottato da quando ero bambino e che ora sento essere la mia casa al punto tale da considerarmi una sorta di portavoce dei giovani che vivono qui".
Un quartiere accogliente secondo lei?
"Mi ci trovo benissimo. Qui siamo una grande famiglia, ci vogliamo bene e condividiamo i problemi cercando sempre di pensare positivo. In questo senso, la musica, è un ottimo strumento per far sentire la nostra voce. Nonostante spesso si pensi alla Piastra come a una zona di serie B credo che qui non manchi davvero nulla per vivere bene".
E come è nato il pezzo?
"Nasce da una semplice considerazione sul significato del denaro che, di fatto, sono convinto possa aiutare le persone a vivere più serenamente, aiutandole ad inseguire i propri sogni".
A proposito di sogni, pensa che un giorno la musica potrà diventare per lei un lavoro?
"Al momento non posso ancora saperlo ma lo spero vivamente. Dal canto mio ce la metto tutta. Lavoro con impegno e cerco sempre nuovi stimoli osservando chi mi circonda e le varie situazioni che poi traduco in musica e nei miei testi".
Come mai la musica trap? Solo per moda o c’è dell’altro?
"In realtà trovo che il continuo cambio di mood e il suono della trap siano fantastici ed estremamente accattivanti. Questo genere mi consente di spaziare soprattutto in base agli stati d’animo che attraverso".
E qual è il suo background musicale?
"Ascolto da sempre molta musica latina, soprattutto quella sudamericana dal ritmo incalzante e vivace ma mi piacciono anche il rap e persino la musica classica. Diciamo che adoro tutto ciò che è musica".
Con la trap si rivolge ad un pubblico prevalentemente giovanile. Qual è il messaggio che vuole trasmettere a chi ascolta?
"A dire il vero non c’è un unico messaggio perché il mio compito è quello di raccontare ciò che vivo e che vedo tutti i giorni rimanendo il più possibile vero e autentico. Così facendo sono certo che tantissimi ragazzi possano rispecchiarsi facilmente in quello che scrivo".