Bema, 10 maggio 2024 – Sono cinque gli indagati, con l’ipotesi di omicidio colposo, nell’indagine aperta dalla Procura di Sondrio per comprendere le cause sul tragico incidente nel quale domenica a Bema ha perso la vita Ghizlane Moutahir, la donna di origini marocchine di 41 anni precipitata a una ventina di metri dalla stazione di arrivo della zip-line di Fly Emotion. L’area interessata dall’incidente è ora sotto sequestro, a disposizione delle consulenze tecniche che verranno disposte a breve.
Gli indagati
Al centro dell’indagine condotta dai militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Sondrio, ci sono l’amministratore delegato della società Matteo Sanguineti di Milano, il direttore dello stabilimento e tre dipendenti: due di loro quel giorno avevano seguito la donna mentre indossava l’imbracatura, mentre il terzo, era intervenuto per i controlli sul modo in cui era sta indossata e per verificare se tutti i procedimenti di sicurezza nell’indossarla fossero stati adottati in modo corretto. Per dare, infine, il via libera alla partenza dalla piattaforma di Albaredo per San Marco.
Gli esami
La turista era caduta nel vuoto da un’altezza di circa 40 metri, una tragedia che non le aveva lasciato scampo. Oggi è prevista l’autopsia della vittima, portata all’obitorio dell’ospedale di Sondrio, che è stata affidata al patologo Luca Tajana dell’istituto di medicina legale dell’Università di Pavia. Spetterà a lui stabilire, oltre alle cause della morte, il tipo di lesioni a cui è andata incontro la vittima.
La settimana prossima la Procura di Sondrio esaminerà l’impianto ora sotto sequestro, affidando gli incarichi tecnici ai consulenti, in base al tipo di verifiche che saranno ritenute necessarie. Solo all’esito di una ricostruzione cinematica e tecnica, si potranno avere le prossime risposte sulle cause di questo tragico incidente.
Il filmato della tragedia
La terribile sequenza dell’incidente avvenuto domenica 5 maggio, in cui aveva perso la vita la quarantunenne di Oliveto Lario (Lecco), era stata immortalata in un filmato girato con il telefono cellulare da una delle due nipoti della vittima. Poco prima anche le ragazze avevano provato l’ebbrezza del volo sulla fune sospesa nel vuoto, volando da Albaredo per San Marco al piccolo borgo sulle Orobie di Bema.
Poi era stato il turno della zia, e uno dei nipoti aveva filmato il volo della donna fino al momento in cui si avvicinava alla stazione di arrivo, dove si è verificata la tragedia con la caduta nel dirupo. Video che è stato subito acquisito dalla Procura, e costituisce ora una delle testimonianze più importanti: quelle immagini, potrebbero infatti aiutare a comprendere cosa sia realmente avvenuto in quei momenti, poco prima della caduta nel dirupo della turista.