
Mario Alberto Pedranzini, ad della Banca Popolare di Sondrio, presenta il piano 2025-27
Sondrio, 13 marzo 2025 – La Banca Popolare di Sondrio presenta il nuovo piano industriale e ribadisce di voler andare avanti da sola, senza matrimoni con Bper o con altri. D’altronde già da titolo si capiscono le intenzioni del Cda di BPS, perché il piano industriale ha un nome - “Our Way Forward” - che suona come “avanti per la nostra strada” o anche “a modo nostro”. Chiarissimo. Il piano triennale (2025-2027) si prefigge “di conseguire risultati straordinari, creando e distribuendo crescente valore per gli stakeholder - ha detto l’ad Mario Alberto Pedranzini -: manterremo un ROE stabilmente superiore al 14%, genereremo utili per complessivi 1,8 miliardi di euro, distribuendo dividendi per 1,5 miliardi di euro (raddoppiando la distribuzione rispetto a quella degli ultimi 3 anni) e mantenendo inalterata la robustezza patrimoniale che da sempre caratterizza la Banca”.
Valori culturali
Quello presentato ieri “è un piano che riflette la storia della Banca, da oltre 150 anni una realtà indipendente, che fa dell’efficienza operativa, della propria particolare cultura aziendale, del radicamento locale e della vicinanza alla clientela la propria cifra distintiva. Questa è sempre stata la mission della Banca Popolare di Sondrio: essere un partner fidato e affidabile per tutti gli stakeholder, capace di generare valore a beneficio degli azionisti anche nelle condizioni più difficili. La crescita stand alone ha permesso di preservare lo spirito identitario, i nostri valori culturali e le caratteristiche uniche del nostro modello di fare banca”. “Our Way Forward”, quindi, “è il motto che abbiamo scelto per posizionarci sempre più quale banca resiliente, solida, in grado di corrispondere alle esigenze della clientela nei territori di elezione e di coltivare con essa rapporti sempre più diretti e personalizzati, sostenendo l’economia reale”.
Soci affezionati e preoccupati
Inevitabile poi affrontare il tentativo di scalata a Bps, via Offerta pubblica di scambio, da parte della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La partita è ancora apertissima, i vertici della Popolare di Sondrio vogliono vincerla e far sì che l’istituto di credito resti indipendente. Vedremo. Di certo, ha sottolineato Pedranzini, la quota del 35% stimata da Bper come sufficiente per avere influenza dominante su Sondrio “ha stupito: si tratta di una soglia inusuale. In genere si fa riferimento al 67%, semmai al 50% più uno”. E ancora : “I clienti soci più affezionati sono preoccupati” che la banca “possa essere messa sul mercato e acquistata da Tizio e da Caio. Il messaggio che ci perviene è: “Vogliamo che la Popolare di Sondrio continui a rimanere autonoma“”.
La Bps rivendica di non aver mai seguito “le mode del momento”, quelle di che “una crescita veloce creando agglomerati da fusione. Noi siamo la banca per eccellenza che è cresciuta stand alone”. Evuole continuare a farlo con “un piano onesto”.