
L’azienda Carcano si allarga, in arrivo un terzo polo con sede ad Andalo Valtellino (National Press)
Andalo Valtellino (Sondrio), 5 agosto 2016 - Prende forma ad Andalo il terzo polo della Carcano. L’azienda metalmeccanica, con 246 dipendenti a Delebio e 257 a Mandello, ha ora un altro sito produttivo (la cui apertura è prevista per l’autunno prossimo) che vanta diversi punti di forza, come il basso impatto ambientale, grazie all’utilizzo di rinnovabili, e la strumentazione estremamente all’avanguardia.
Frutto di un investimento di oltre 15milioni di euro, sorge su 14mila metri quadri, 9 mila dei quali destinati alla produzione, ed è dotato di macchinari tra i più avanzati al mondo. «Il commento è positivo - dice Davide Fumagalli, del sindacato Cisl - soprattutto in prospettiva, perché ci aspettiamo che qualora ci fossero nuovi assunti, possano essere valtellinesi». Proprio come i venti lavoratori interinali integrati per il periodo di transizione.
Secondo il cronoprogramma presentato, l’area logistica, prima a Delebio, dovrebbe essere completata a settembre, mentre nel mese di ottobre è prevista la conclusione dei lavori impiantistici, seguiti, a novembre, dai collaudi e dall’avvio della fase produttiva. A regime si andrà nel 2017.
Nella fase «di passaggio», come anticipato, verranno formati nella sede lariana della ditta i venti nuovi inserimenti che serviranno, poi, anche nei picchi di produzione. In totale, il nuovo polo di Andalo impiegherà circa cinquanta addetti, quasi tutte risorse interne e, con il macchinario di ultima generazione ideato e prodotto da tecnici coreani e tedeschi, lavorerà i fogli di alluminio secondo le esigenze dei clienti, proprio come accade a Mandello ma per mercati diversi, mentre a Delebio si mantiene la produzione del foglio di alluminio e si prevede l’istallazione di forni di preriscaldo.
Nel piano di ristrutturazione triennale, predisposto da Carcano l’anno scorso, si prevedevano esuberi (soprattutto pensionandi), investimenti (forni di pre riscaldo e altro ancora) ed esternalizzazione del magazzino, da maggio gestito dalla multinazionale Kuhene+nagel alla cui dipendenze sono passati, nel corso del tempo, circa una ventina di dipendenti dell’azienda metalmeccanica. «Una società molto valida - aggiunge Davide Fumagalli riferendosi a Kuhene+nagel - che sembra, ma non è cosa certa, abbia già parlato di qualche stabilizzazione».