Sondrio – Un mestiere difficile quello del contadino in provincia di Sondrio dove a incidere sui costi dei prodotti sono anche i costi legati al trasporto. “Per il settore ortofrutticolo si parla di costi che incidono fino a un terzo del prezzo totale - sottolinea il presidente di Coldiretti Sondrio, Sandro Bambini - e con gli aumenti delle ultime settimane di diesel e benzina la situazione è destinata a peggiorare”. Secondo uno studio di Coldiretti sulla base dei dati Istat l’aumento del prezzo del carburante incide sull’export del settore agroalimentare fino al 40% del prezzo di cibi e bevande. Secondo l’analisi del Centro Studi Divulga si tratta del doppio rispetto alla media degli altri prodotti che viaggiano su terra e via mare, il triplo rispetto alla logistica ferroviaria e cinque volte rispetto ai trasporti aerei. Nel caso di Valtellina e Valchiavenna a essere penalizzati sono i prodotti ortofrutticoli come le mele o le patate che hanno un costo contenuto in ragione del peso, va meglio invece con prodotti come i frutti di bosco. Purtroppo non c’è alternativa al trasporto della merce su gomma, la ferrovia è a binario unico e il trasporto merci è molto limitato.
“Un gap infrastrutturale che penalizza il settore agroalimentare, condizionato dalla logistica risulta cruciale anche a causa dell’alta deperibilità dei prodotti e dell’elevata capillarità del tessuto produttivo agricolo - conclude Bambini - Per poter ridimensionare lo squilibrio logistico del nostro Paese è importante sfruttare le opportunità del Pnrr per riequilibrare un modello nazionale sbilanciato, con un contributo limitato delle altre modalità di spostamento delle merci”.