Sondrio, 5 maggio 2016 - Una posizione in meno rispetto allo scorso anno per Sondrio, che con il suo 54,5% ed un reddito disponibile pari a 22.587 euro, si attesta al terzultimo posto nella classifica annuale relativa all’incidenza media del peso fiscale a carico delle piccole imprese (Total Tax Rate), misurata da alcune proiezioni che si riferiscono al 2016. Una posizione lusinghiera quella di Sondrio, specie se raffrontata ai parametri nazionali riportati dagli altri capoluoghi di provincia, per i quali, in molti casi, si rilevano incrementi di grossissimo impatto. Una crescita tutta negativa e per niente recente, in quanto il processo di aumento medio della tassazione ha preso avvio già nel 2011, considerato anno zero del federalismo fiscale. Sul podio dei Comuni meno onerosi d’Italia, Sondrio è così preceduta da Gorizia, detentrice dello scettro, e da Cuneo e Belluno, pari merito al secondo posto.
Sono questi alcuni dei dati emersi dalla relazione 2016 «Comune che vai fisco che trovi», prodotta dall’Osservatorio permanente del Cna, Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola e media impresa, riunitosi ieri a Roma, alla presenza, tra gli altri, di Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna, Claudio Carpentieri, responsabile Cna Politiche fiscali e societarie e Luigi Casero, viceministro dell’Economia. Stando ai documenti elaborati, e presentati nel corso della giornata, il peso della tassazione applicata a carico delle piccole imprese, si attesterà per quest’anno su di una media nazionale pari al 61%, mentre variegato si prospetta lo scenario per i diversi Comuni italiani, tra i quali la maglia nera è indossata da Reggio Calabria, seguita da Bologna e Roma. A incidere sui vari dati emersi dalle proiezioni 2016, anche i giorni stabiliti per il Tax Free Day, il giorno della liberazione fiscale, in calendario a Sondrio per il 19 di luglio.
Nel corso del convegno si sono poi analizzate una serie di proposte programmatiche, sempre elaborate grazie agli studi condotti dall’Osservatorio, e volte a migliorare il sistema contributivo. Tre, in tal senso, le direttrici operative individuate: una più consistente riduzione della pressione fiscale; il capovolgimento della tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli; l’uso intelligente della leva fiscale per aumentare la domanda interna.