PIATEDA (Sondrio) Il colosso energetico Edison ha iniziato le celebrazioni - dureranno diversi giorni con mostre, workshop e incontri pubblici condotti dai manager aziendali, oltre a visite guidate al sito - per i 100 anni di attività della storica centrale idroelettrica di Venina a Piateda, paese affacciato sull’Adda, circa 2mila residenti ai piedi delle Alpi Orobie, in Valtellina.
Un borgo, un tempo lontano, di soli agricoltori, allevatori, piccoli artigiani che poi è cresciuto, grazie anche alla presenza di questo importante impianto che ha portato lavoro (c’è chi vi lavora, ora, dalla terza generazione) e oggi, come ieri, contribuisce allo sviluppo sociale e industriale del territorio, nonché alla transizione energetica dell’intero Paese.
Si tratta di un impianto che, con altre 7 centrali idroelettriche (Ganda, Belviso, Armisa, Publino, Zappello, Vedello e Campo), presenti in provincia di Sondrio, è un polo produttivo che, dal 2016 al 2022, ha generato 4,4 TWh totali, corrispondenti al fabbisogno energetico di 1,6 milioni di famiglie italiane ed evitando l’emissione in atmosfera di oltre 1,8 milioni di tonnellate di C02.
«Siamo orgogliosi di festeggiare questo traguardo della centrale idroelettrica di Venina in un anno particolarmente importante per il nostro Gruppo di cui ricorrono i 140 anni di fondazione - ha dichiarato l’ingegner Nicola Monti, ad di Edison -. Siamo nati sull’onda della rivoluzione elettrica e oggi, con la responsabilità di un operatore attivo da 140 anni siamo di fonte a una nuova rivoluzione, quella portata dalla transizione energetica, di cui vogliamo essere leader attraverso scelte coraggiose, per assicurare un’energia sempre più democratica, sicura e soprattutto sostenibile. Un percorso in cui diverrà fondamentale la corretta gestione dell’acqua e la capacità d’ascolto dei bisogni del territorio che per Edison sono da sempre la priorità". Il vicepresidente, l’ingegner Marco Stangalino, ha sottolineato lo sforzo annuo dell’azienda a sostegno delle iniziative del paese, come manifestazioni sportive internazionali. E che in Lombardia, dal 2016 al 2022, l’azienda ha trasferito, dove opera, "risorse per 250 milioni, e nella sola provincia di Sondrio 109 milioni, di cui quasi 80 destinati alle pubbliche amministrazioni e la restante parte suddivisi fra imprese locali e costo del lavoro diretto: qui gli occupati sono 85. Un impegno nei confronti del territorio che intendiamo rafforzare per continuare a crescere insieme".
Il sindaco di Piateda, Simone Marchesini, pure lui ingegnere, ha lanciato l’idea di potere utilizzare alcune strutture dismesse, o marginalmente utilizzate, dell’impresa per "creare una scuola in grado di formare giovani specializzati nella manutenzione delle centrali idroelettriche presenti in Italia". L’assessore regionale Massimo Sertori, nel suo intervento, ha posto l’accento sull’importanza di un patto fra gestori dell’energia e istituzioni anche per affrontare le sempre più frequenti crisi legate alla siccità.