Sondrio - Vendemmia ok, mele e miele d’acacia invece sono in calo. Questo, in estrema sintesi, il bilancio di Coldiretti al termine di una stagione difficile per il comparto agricolo anche a causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito tutta la Valtellina. Nella provincia di Sondrio, quella più a nord della Lombardia, l’annata agraria è stata profondamente condizionata dal clima, in particolare dalle gelate tardive che hanno pesantemente inciso sulle successive produzioni frutticole e impedito il lavoro delle api per la produzione del miele di acacia.
"Nonostante gli interventi di soccorso, laddove possibili con l’attivazione degli impianti irrigui – sottolinea Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio -, le gelate primaverili hanno causato ripercussioni anche sulla raccolta della frutta, in particolare le mele valtellinesi che hanno registrato un calo medio di produzione superiore al 30%, ancor più alto per la varietà Red Delicious". Sempre a causa delle gelate primaverili, "le api hanno avuto scarsa disponibilità di raccogliere nettare e la necessità di doverle nutrire artificialmente ha aggiunto ulteriori costi al danno, in un momento di difficoltà generalizzata per il settore agricolo. La conseguenza è che la produzione di miele d’acacia è crollata, con un calo produttivo anche per le successive varietà".
In flessione anche la raccolta delle olive in tutta la Lombardia, con un calo percentuale di produzione drastico, che a ridosso del vicino lago di Como ha toccato picchi altissimi, con punte del -90%. Vendemmia positiva, invece, con numeri alti sotto il profilo qualitativo soprattutto per quanto riguarda i rossi valtellinesi di Nebbiolo/Chiavennasca. La stagione dell’alpeggio è iniziata fra le incertezze del clima ma si è conclusa positivamente, con la produzione di formaggi di particolare qualità: ad esempio, la scorsa estate ha visto la produzione di un Bitto da manuale, autentica eccellenza valtellinese prodotta grazie al lavoro dei nostri allevatori in quota, tra cui un numero crescente di giovani che vedono nell’agricoltura una concreta possibilità di sbocco professionale e imprenditoriale.