Bema (Sondrio) – "Un errore l’ho commesso. Non ho fatto campagna elettorale, convinto che a parlare per me fossero i fatti e non le chiacchere: ho portato a casa, con la mia squadra composta da tutta gente del paese, 17 milioni e 300mila euro per realizzare la galleria, per mettere in totale sicurezza l’arrivo in paese. Tre grandi parcheggi accoglieranno le auto dei turisti che arrivano ad assistere anche agli eventi che proponiamo nei mesi autunnali ed estivi, come la Sagra dei porcini che tanto successo riscuote a ogni edizione. Abbiamo fatto tutta l’illuminazione a led, la prima tranche ultimata e il completamento sarà a breve. Forte dei risultati ottenuti in 5 anni di governo ho atteso fiducioso l’esito delle urne e, invece, sono prevalsi i sogni. Sono sincero: non mi aspettavo di dovere affrontare uno spareggio, per rimanere ancora sindaco. Ci sono rimasto male...".
Marco Sutti, 65 anni, che ha lavorato come responsabile meccanico alla Galbusera, posto lasciato per la pensione il giorno in cui è stato proclamato primo cittadino, non l’ha spuntata sull’avversaria Giovanna Passamonti: hanno ottenuto 49 voti a testa. Fra 15 giorni è in programma il ballottaggio per decidere la guida di Bema, 145 residenti, nel cuore del parco delle Orobie, a 780 metri, immerso nei boschi di abeti e larici, un microborgo tra i più piccoli Comuni in Italia.
"La mia concorrente - aggiunge Sutti - ha una migliore parlantina della mia. Se ho pensato di ritirarmi per lo smacco ricevuto? Pur fortemente amareggiato, non mollo. In questi 15 giorni che ci separano dal nuovo voto farò campagna elettorale, spiegando casa per casa, quanto di buono abbiamo fatto. Dimenticavo: con un finananziamento da 550mila euro per campetto calcio, sistemazione sede Pro Loco realizziamo pure una terrazza panoramica all’albergo comunale".
"Non mi aspettavo un risultato così brillante - confessa Giovanna Passamonti, 50 anni appena festeggiati, impiegata nel Comune di Talamona, dove risiede, ma bemina Doc -. Ero convinta avrei perso, a dire il vero. Alle urne si sono recati in 99, c’è stata una scheda bianca. La mia compagine, fra cui un carabiniere-eroe premiato per avere salvato un abitante investito da una frana, è composta da 9 elementi, uomini e donne tutti anni 70, dalle diverse professioni. L’obiezione che non siamo del paese? È falso. Tutti siamo originari di qui e chi non vi risiede torna nei fine settimana, nella peggiore delle ipotesi. E appena il lavoro lo consente e nelle vacanze. Dopo il Covid la gente cerca i piccoli paesi per un turismo slow. E qui, per il turismo, il mio competitor ha fatto gran poco, o nulla. Siamo grati a tutti i residenti che hanno creduto nel nostro programma. Puntiamo a un turismo sostenibile, a piste ciclo-pedonali, a un albergo diffuso che se eletti studieremo come realizzarlo. Non tralasceremo la necessità di un migliore collegamento con il fondovalle e il potenziamento dei servizi essenziali alle persone. C’è il rifugio Ronchi da valorizzare in chiave turistica. Siamo più determinati di prima: al ballottaggio vinciamo noi...".