REDAZIONE SONDRIO

Il Sondrio deve pescare fuori per allestire la formazione

Sfuma il progetto di un team tutto “made“ in Valtellina. Il bomber Alex Della Cristina. spiega il suo no a Rigamonti

La Nuova Sondrio Calcio deve pescare fuori provincia per poter allestire una formazione in grado di affrontare in maniera dignitosa il campionato di Promozione. Dopo aver chiamato un po’ tutti i giocatori valtellinesi in grado di affrontare questo campionato e aver ricevuto solamente una decina di risposte affermative, con alcuni calciatori che per vari motivi hanno declinato l’invito, la dirigenza del club biancoazzurro ha deciso o, meglio, è stata costretta a cambiare "strategia" e quindi a rivolgersi, come del resto era prevedibile, al mercato di fuori provincia. In provincia di Sondrio si fa fatica ad allestire squadre competitive in Prima categoria e quindi era praticamente impossibile allestirne una totalmente "valtellinese" che potesse salvarsi in Promozione. Per strada si sono poi persi pezzi pregiati, quelli da "90" che avrebbero potuto dare quel qualcosa in più. Due nomi? Davide Pizzini, il bomber sondriese ormai emigrato tra Varesotto, Brianza e Pavese, si è accasato a Varzi dopo aver parlato anche col Sondrio. Evidentemente o il giocatore ha chiesto un rimborso spese troppo alto o l’offerta del Sondrio è stata troppo bassa. Non ci si scappa. E poi c’è stato il no di una ex bandiera del Sondrio qual è stato Alex Della Cristina, centravanti che è stato anche il capitano del Sondrio, decisivo coi suoi gol insieme a Jacopo Zenga nella promozione in Serie D. Un giocatore che, quest’estate, è stato richiesto anche da alcune squadre di Promozione ed Eccellenza di fuori provincia.

"Non ci sono segreti, io avevo mandato un messaggio al presidente Rigamonti al momento dell’acquisizione della Nuova Sondrio Calcio – dice il Della – e quindi intorno al 20 di maggio. Avevo dato la mia disponibilità a sedermi attorno ad un tavolo per parlare di un possibile mio ritorno a Sondrio. Non era di certo questione di soldi. Ho atteso invano una chiamata per un mese e mezzo, fino al 1213 luglio. Non avendo avuto nessun cenno dal Sondrio, ho detto di sì all’Albosaggia Ponchiera che ringrazio e che mi ha confermato di voler puntare forte su di me. I dirigenti del Sondrio si sono fatti sentire solo un paio di giorni fa, troppo tardi. Io ho dato la parola all’Albosaggia".

Fulvio D’Eri