REDAZIONE SONDRIO

Il Sondrio pesca in Puglia per costruire la squadra

Calcio, Promozione. Diversi valtellinesi non avrebbero sposato il progetto e il ds Alberto Meleri ha guardato fuori provincia. Ritornano alcuni giovani

Comincia a delinearsi la rosa della Nuova Sondrio Calcio che, negli ultimi giorni, ha piazzato una serie di colpi di mercato regalando a mister Luca Colombo un buon numero di giocatori. E chi accusava i dirigenti del team di essere in ritardo nell’allestimento della rosa della prima squadra è… servito. Poi vedremo sulla bontà degli acquisti, ma questa è un’altra storia. Lavorando sotto traccia, sempre in accordo con mister Colombo, il ds Alberto Meleri è riuscito a ingaggiare una ventina di elementi, alcuni dei quali provenienti da fuori provincia. "Noi abbiamo lavorato senza sbandierare ai quattro venti la nostra strategia – dice Meleri – e alla fine siamo riusciti a tesserare un buon numero di giocatori. La rosa della prima squadra è quasi al completo, vedremo dopo i primi tornei se ci saranno da apportare dei correttivi". Il vostro progetto prevedeva la costituzione di una prima squadra formata da soli valtellinesi. E’ cambiata la strategia? "Assolutamente no, è che la risposta dei giocatori valtellinesi di una “certa età” è stata deludente. In pochi hanno sposato e capito il progetto. E così abbiamo dovuto cercare fuori provincia, ma per il 70% la rosa è formata da valtellinesi". Ci parli di alcuni acquisti. "In difesa abbiamo tesserato il forte centrale barese Giulio Martinelli e stiamo definendo con un altro centrale di spessore". Nel reparto portiere ci sono Innocenti, 2004, e Greco (dalla Tiranese), 2003, ma il sogno è Lassi. "Marco ci darà risposta a breve ma Innocenti e Greco sono due ottimi portieri". Davanti c’è bisogno di una punta d’esperienza e di categoria. "Ora facciamo un po’ di prove nei due tornei che affrontiamo, poi decideremo il da farsi". Tra gli altri giovani da segnalare il ritorno di Riccardo Piller e di Paolo Bormolini di Livigno, Matteo Paggi, Giorgio Scotti e Jacopo Sem, 2004, di rientro da Lecco. Fulvio D’Eri