Al MO.CA. il “Romanzo Italiano“. Fotografie insolite di matrimoni

Nel Centro per le Nuove Culture di Brescia esposti gli scatti autoriali dei pluripremiati Carlisi e Cito

Uno degli scatti puù iconici inseriti tra le opere in dialogo nella mostra al MO.CA. di Brescia

Uno degli scatti puù iconici inseriti tra le opere in dialogo nella mostra al MO.CA. di Brescia

Fino al 19 gennaio nello Spazio espositivo del MO.CA Centro per le nuove culture del Palazzo Martinengo Colleoni di Brescia la mostra “Romanzo italiano” con le opere fotografiche di Franco Carlisi e Francesco Cito.

L’esposizione, curata da Giusy Tigano, svela 120 foto in bianco e nero dei due autori che lasciano le loro opere “dialogare“ tra loro, creando una narrazione condivisa sul matrimonio.

Le immagini di Carlisi e Cito ci offrono un racconto visivo profondo e originale, un romanzo per immagini che sfida la fotografia matrimoniale tradizionale, distaccandosi dagli stereotipi di stile e linguaggio. La loro esplorazione visionaria, narrando con toni poetici, ironici e disincantati le emozioni e i molteplici aspetti relazionali e sociali del matrimonio, si distingue per un approccio in controtendenza sulle rappresentazioni più convenzionali del rito nuziale.

Le foto di Carlisi sono una selezione del più ampio progetto “Il Valzer di un giorno”, vincitore di Premio Bastianelli nel 2011 e Premio Pisa nel 2013. Il lavoro si concentra sulle nozze in una Sicilia nascosta: le immagini, dal grande impatto visivo e quasi barocche nell’intensità, raccontano scene in cui il tempo rimane in sospensione per cogliere dettagli intensi e spontanei, come un abbraccio, uno sguardo, la lacrima di una sposa o la commozione di un genitore. Andrea Camilleri, nell’introduzione al libro “Il Valzer di un giorno“, sottolinea: "Le foto matrimoniali di solito anelano all’evanescenza, alla leggerezza, alla purezza, alla solennità. Invece, attraverso lo sguardo di Carlisi, tutto diventa carnale, vissuto forte, reale, senza mezze tinte".

La selezione di Cito proviene da “Matrimoni Napoletani“, vincitore del World Press Photo nel ’95. Anche qui, l’autore abbandona la monotonia della fotografia matrimoniale convenzionale per creare un linguaggio visivo nuovo, che esplora le dinamiche sociali con occhio riflessivo. L’approccio di Cito scompone il matrimonio tradizionale, come scritto da Michele Smargiassi, analizzando il meccanismo socio-antropologico di questo rito: "Sposarsi qui non è solo folclore ed esibizione. Non è solo un giorno speciale… Tutto il contrario, è la sospensione dell’ordinario, il trasferimento momentaneo ma radicale di un’intera comunità parentale, amicale, sociale in un’altra dimensione, senza più alcun rapporto con l’esistenza ordinaria".