Il Sole 24 Ore ha stilato la classifica dell’indagine che ogni anno si prende la briga di fotografare il benessere dei territori, tenendo conto di un gran numero di fattori che andremo ad analizzare. A vincere questa speciale classifica per il 2024 è stata Bergamo. Nella top 10 trionfa il Nord-Est mentre le grandi città, al netto di Bologna, che è nona, scendono di diverse posizioni: Milano è dodicesima, Firenze trentaseiesima e Roma al cinquantanovesimo posto. Il Sud rimane fanalino di coda, con Reggio Calabria in maglia nera, ma ci sono segnali positivi. Anche quest’anno l’indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990 che sono ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza oltre che cultura e tempo libero. L’aumento da 42 a 90 indicatori, proposto dal 2019 in poi, consente di misurare molti aspetti del benessere. Gli indicatori sono tutti certificati, forniti al Sole 24 Ore da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca (come il ministero dell’Interno o della Giustizia, Istat, Inps, Agcom, Siae e Banca d’Italia; oppure forniti alla redazione da realtà certificate, tra cui Scenari immobiliari e molti altri. Gli indicatori che hanno permesso a Bergamo di arrivare in cima a questa speciale classifica sono in particolare quello dell’ambiente e dei servizi oltre a quello della demografia e società. La top 10 vede una predominanza delle province del Nord Est, con Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto tra le Regioni più presenti: Monza e Brianza (4ª) tallona il podio, seguita dall’altra lombarda, Cremona (5ª). Segue Udine, vincitrice dell’edizione 2023 e che, nel complesso, ha registrato performance positive anche quest’anno. Tra le prime dieci spiccano anche Verona e Vicenza, attigue a livello geografico e anche in classifica, rispettivamente al 7° e all’8° posto. Proprio Verona, insieme alla già citata Cremona e ad Ascoli Piceno - 10ª, nonché vincitrice per la prima volta, della classifica di tappa dedicata a «Giustizia e sicurezza» - rappresenta la new entry di una top 10 che spicca soprattutto per l’assenza delle grandi aree metropolitane che negli ultimi anni hanno sempre avuto il ruolo di teste di serie nell’indagine del Sole 24 Ore. L’unica presente, quest’anno, è Bologna: con all’attivo cinque medaglie d’oro in 35 edizioni, la città metropolitana emiliana si ferma al 9° posto, in calo di sette posizioni rispetto al 2023, quando si era attestata al secondo posto. Se c’è un fil rouge, inequivocabile, che lega i risultati dell’edizione 2024 della Qualità della vita è la scivolata, più o meno marcata, delle grandi città. Mete turistiche oppure centri economici e politici, le aree metropolitane perdono posizioni sotto il peso della frenata del Pil pro capite - che corre molto di più al Sud, rispetto ai grandi poli produttivi del Nord - e del crescente costo della vita. In cima per presenze turistiche e sul fondo - quasi di conseguenza, in tempi di affitti brevi - per incidenza dei canoni di locazione sui redditi medi, aumento dell’inflazione e mensilità di stipendio necessarie ad acquistare 60 metri quadrati in città. La fotografia 2024 della Qualità della vita nelle grandi città metropolitane è poco lusinghiera. Tra le meglio piazzate rimangono Bologna e Milano: la provincia emiliana, che ha vinto l’indagine ben cinque volte, l’ultima delle quali nel 2022, pur scendendo dal podio di sette posizioni, rimane nella top 10; Milano perde quattro posizioni rispetto al 2023 e arriva dodicesima, mantenendo la leadership nella categoria «Affari e Lavoro» e il terzo posto in «Ambiente e servizi».
CulturaBergamo è al top per qualità della vita secondo l’indagine del Sole 24 Ore