ANNA MANGIAROTTI
Cultura

Le meraviglie di Brescia. Musei aperti (davvero) a tutti visitatori stranieri raddoppiati. E il restauro a San Salvatore

La strategia del direttore Karadjov, in carica fino al 2029: "Orgoglioso dei risultati raggiunti. Il nostro è da dieci anni un sistema unico: un solo cervello per la gestione integrata dei poli".

La strategia del direttore Karadjov, in carica fino al 2029: "Orgoglioso dei risultati raggiunti. Il nostro è da dieci anni un sistema unico: un solo cervello per la gestione integrata dei poli".

La strategia del direttore Karadjov, in carica fino al 2029: "Orgoglioso dei risultati raggiunti. Il nostro è da dieci anni un sistema unico: un solo cervello per la gestione integrata dei poli".

In carica fino al 2029, direttore Stefano Karadjov (veneto padovano ma genovese di nascita e bulgaro d’origine), ha una ricetta sicura per governare la complicazione?

"Mi assiste la fortuna. Fondazione Brescia Musei (Museo di Santa Giulia, più Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, più Pinacoteca Tosio Martinengo, più Castello di Brescia con il Museo delle Armi “Luigi Marzoli” e il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, più sala cinematografica Nuovo Eden), è da 10 anni un sistema unico: sottoposto al Comune, un solo cervello per una gestione integrata".

Virtuoso anche l’inedito modello di partnership pubblico-privato.

"Sì, insieme al Comune ci sono Camera di Commercio, Fondazione ASM, UBI Fondazione CAB, giusto per citare i co-funding partners".

Ma a rendere i Musei più partecipativi gioca, ci lasci dire, la sua sensibilità.

"Mi sta a cuore, in particolare, aprirli e renderli accoglienti anche a persone con diverse fragilità, a fasce più deboli, a chi soffre di disagio economico".

Ispirandosi a un’abitudine filantropica napoletana?

"Infatti il 28 dicembre, alle 15, il pubblico potrà partecipare a una speciale visita guidata - gratuita - alla mostra “Khalid Albaih. La stagione della migrazione a nord”, al Museo di Santa Giulia, acquistando un biglietto per sé e uno “sospeso” (come il caffè), per una persona senza dimora".

Regalo di Natale, dall’1 al 31 dicembre, ingresso gratuito alle collezioni permanenti dei Musei per tutti i nati e/o residenti a Brescia e Provincia. Contano più dei turisti?

"In realtà, dal 2023, quando Brescia è stata capitale della cultura, i visitatori stranieri sono raddoppiati. Né il trend diminuisce. Altrettanto positivo quello che riguarda i cittadini: 35mila all’anno, il 15% della popolazione. Solo a fine 2024 saranno resi pubblici i relativi dati, ma non sbagliamo a ritenerli superiori al 2023".

Certo, è stata apprezzato “Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”, evento espositivo in corso fino al 16 febbraio 2025.

"Al pubblico locale, specialmente, abbiamo voluto restituire lo spirito di un’epoca, attraverso la storia dell’arte legata alla storia degli uomini e delle donne. La storia di una città ricca e potente, più popolosa di Roma. Il brutale sacco del 1512 la distrugge, con crisi economica e morale. Ma Brescia, che ha il Leone rampante nello stemma, sa risorgere. Colma d’inquietudine e di desiderio verso un nuovo tempo di pace e prosperità".

Sono fatti per il futuro i musei?

"Proprio a Brescia, dal 4 al 6 aprile 2025, su “il museo del futuro” si terrà l’assemblea italiana di ICOM, organizzazione internazionale che rappresenta i professionisti museali. E sono attesi anche relatori stranieri".

Altro in calendario?

"Proseguendo su uno dei filoni più attraenti per i giovani, celebreremo Joel Meyerowitz, tra i fotografi più influenti degli ultimi cinquant’anni".

Oltre alle mostre?

"Nella basilica longobarda di San Salvatore, cuore del complesso monumentale di Santa Giulia, sarà l’impegnativo restauro degli affreschi nella cappella di San Giovanni Battista a segnare il programma del prossimo primo semestre. Grazie a Nicola Berlucchi, uno dei massimi esperti in materia, e in questo caso mecenate".