DARIO CRIPPA
Economia

La casa della grande musica. Qui Mozart, Verdi e Puccini

La “prima“ delle Nozze di Figaro andò in scena a due passi dalla Villa Reale. Il genio di Busseto vinse un concorso in Duomo, Giacomo si nascose in stazione.

La casa della grande musica. Qui Mozart, Verdi e Puccini

La casa della grande musica. Qui Mozart, Verdi e Puccini

Mozart fece la “prima” di una sua opera a Monza, Verdi doveva diventare Maestro di Cappella del suo Duomo, Puccini si nascose per due anni accanto alla sua stazione ferroviaria. E poi il più grande liutista della storia era del quartiere Libertà, e il soprano più celebre a cavallo dell’Ottocento era nato e cresciuto in città. La storia della musica è passata da Monza. La cosa difficile è decidere da dove cominciare. Si potrebbe farlo dalle note più dolci del mondo, frutto del genio di Wolfgang Amadeus Mozart. Le sue Nozze di Figaro furono eseguite per la prima volta proprio a Monza, nel 1787. Il principe Ferdinando d’Asburgo, che adorava il musicista, aveva ottenuto la possibilità di far rappresentare in anteprima assoluta il suo nuovo lavoro a due passi dalla residenza estiva di famiglia, la Villa Reale. In uno dei palcoscenici itineranti in cui si allestivano gli spettacoli prima che venisse costruito il Teatrino di Corte della Villa Reale. E una lettera della regina Maria Teresa D’Austria svela un fatto che forse avrebbe cambiato la storia di Monza: il figlio Ferdinando aveva chiesto di assoldare Mozart come musicista di corte a Milano e di fare della Villa Reale quello che sarebbe stato un giorno il Castello di Schönbrunn. Ma la regina madre, poco incline ai musicisti, disse di no: "Te lo dico soltanto perché tu non ti carichi di gente inutile. Poiché quando si mettono a girare il mondo come mendicanti discreditano il servizio".

Ma la grande musica aveva già toccato Monza, dove nel 1497 era nato Antonio Canova, destinato a diventare un giorno il più grande liutista d’Europa, conteso da re e pontefici. In epoca più recente, il 4 giugno 1834, il Duomo di Monza pubblicò un bando per trovare un nuovo maestro di cappella e di canto che fosse insieme anche organista. A vincerlo a mani basse fu un appena ventenne Giuseppe Verdi. Anche se poi non si presentò mai al nuovo posto di lavoro. Nella sua Busseto, scoppiò infatti una rivolta popolare per tenerselo stretto. E a Monza, in corso Milano, a due passi dalla stazione ferroviaria, per due anni si rifugiò con la sua amante Puccini. E in città nacque il suo unico figlio, che fece battezzare a San Biagio. A Monza crebbe e fece i primi studi in Collegio Gemma Bellincioni: sarebbe diventata superstar della lirica a cavallo fra ’800 e ’900.