
Dal Medioevo fino a oggi Ariberto, la taglia e i Rho
Del territorio comunale di Borghetto fanno parte, oltre al capoluogo, le frazioni di Casoni, Fornaci, Panigada, Pantiara e Vigarolo. L’attuale Borghetto è costituito dall’unione di due antichi paesi situati lungo le sponde sinistra e destra del fiume Sillaro: Fossadolto o Fossadolto Alto e Borghetto. L’arcivescovo Ariberto aveva lasciato i suoi possessi nella zona al Capitolo metropolitano, che li infeudò ad alcune potenti famiglie dell’epoca, fra le quali i Rho e i Maineri. In seguito, il 24 dicembre 1123, i territori di Fossadolto, Panisacco e Cavacurta vennero ceduti ad Anselmo Rho, diacono decumano della Chiesa milanese. Nell’agosto 1251, mentre a Lodi infieriva la lotta contro i cremonesi e piacentini, “partigiani dell’imperatore“, il Castello di Fossadolto era difeso dai Guelfi che vi tenevano più di cento cavalieri. Cacciati i Torriani di Milano, questi si rifugiarono in Lodi, in questa occasione, il Marchese di Monferrato, unito alle milizie dell’Arcivescovo Ottone Visconti ed ai Pavesi, espugnò i castelli di Mombrione, di Bargano di Fossadolto.
Nella primavera del 1270 il Castello di Fossadolto fu preso da Napo della Torre, in guerra contro Lodi. Il 10 Settembre 1278, fu occupato dai Milanesi, capitanati dal Marchese di Monferrato coi fuorusciti lodigiani in lotta contro Cassone della Torre. Anche Borghetto dovette fiorire anticamente, essendo, come Fossadolto, piantato sulla riva del Sillaro, ed a breve distanza dalla strada Romea che da Piacenza conduceva a Lodi Vecchio. Della vicina Fossadolto seguì in gran parte le vicende, ma con maggior fortuna.
Del paese si ricorda come avesse pagato una taglia al legato imperiale, nel 1261. In esso vi era parte dei beni che il Capitolo metropolitano aveva ricevuto per testamento da Ariberto d’Intimiano. Nel 1359, Bernabò Visconti donò le proprietà possedute a Borghetto agli ospedali milanesi che lui stesso aveva fondato. Tali beni, poi, nel 1458 dovevano passare in proprietà all’Ospedale Maggiore. Nell’anno 1481 la famiglia Rho diven- ne feudataria di questi luoghi. Posto sulla via che collega Lodi alle colline di San Colombano e al Pavese, Borghetto diventa nel XVIII secolo un ricco insediamento agricolo che conta più di 4000 abitanti, raccolti, un terzo nel centro del paese e i restanti due terzi nelle frazioni più grandi e nelle cascine. Capoluogo della tredicesima delegazione della provincia austriaca di Lodi, ottiene nel 1794, di "tenere l’annuale Fiera del bestiame e di ogni sorta di mercanzia" conosciuta come “Fiera di San Bartolomeo”. Dal 1796 al 1815 con l’arrivo di Napoleone e la Repubblica Cisalpina, il paese è confermato capoluogo di Distretto e di Cantone. Di nuovo capoluogo di Distretto della provincia di Lodi e Crema, ricostruita dagli Austriaci nel 1816, Borghetto diverrà Mandamento del Circondario di Lodi. Nel XIX secolo l’agricoltura, unica risorsa, compie passi avanti: si estende l’irrigazione, si dà più ampio impulso alla distribuzione delle acque e al livello delle marcite.