La cena dei cretini è il piatto forte nella ricca offerta del “Leonardo“

Si parte con una delle commedie più divertenti mai scritte. Formicola: "Darà da pensare agli spettatori". E sul palinsesto il grande Antonio Syxty traccia la rotta: "Noi, un antidoto a volgarità e menzogne"

“La cena dei cretini“ è il piatto forte nell’antipasto culturale della ricca offerta preparata da MTM Teatro Leonardo per gli spettatori. Da domani al 16 ottobre in cartellone l’opera dell’autore francese Francis Veber (traduzione di Filippo Ottoni) con Nino Formicola, Max Pisu, Pietro De Pascalis, Claudio Intropido, Alessandra Schiavoni e la regia di Nino Formicola. Una produzione Manifatture Teatrali Milanesi.

Film del 1998 firmato Veber ispirato ad un’opera teatrale di successo dello stesso regista andata in scena a Parigi per tre anni, in Italia messo in scena la prima volta nel 2000 e nel 2012 la ripresa con la coppia FormicolaPisu. Questo testo è magico. Questo è uno dei pochi spettacoli che il pubblico all’uscita consiglia agli amici di andare a vedere. È una macchina comica perfetta, con il “cretino” che come un elefante in un negozio di cristallerie distrugge la vita alla carogna che voleva farsi beffe di lui, unita a un risvolto tenerissimo che porta a un finale inaspettato.

Chi non l’ha mai vista, ha l’obbligo di venire a veder una delle commedie più divertenti mai scritta. Chi l’ha già vista torni a rivederla, perché questo testo consente ai comici, quella cosa che il pubblico ama di più, l’improvvisazione. "La cena dei cretini è una commedia che non può mancare nel “repertorio“ di qualunque spettatore teatrale – assicura il regista e protagonista dell’opera Nino Formicola –. In questa versione, ho dato più spazio al lato comico della vicenda, aiutato anche dall’umorismo surreale di Max Pisu. Infatti Pignon, il protagonista, il “cretino“ diventa un involontario un elefante in un negozio di cristallerie. Il suo voler far del bene diventa il motore che causa una serie infinita di catastrofi comiche. E il risvolto finale darà da pensare a più di uno spettatore, pur affrontato con una recitazione molto naturalistica, cifre che è marchio di fabbrica di questa versione. Da ultimo permettetemi una notazione personale. È la terza volta che affronto questo testo, prima nel Duemila e poi nel 2010, sempre con il mio socio storico a fare Pignon. Beh, io credo che Andrea se potesse guardare questa commedia si divertirebbe veramente tanto".

Il grande Antonio Syxty, attore e regista, racconta così il palinsesto pensato per MTM: "In un periodo sovrastato da problemi ambientali, sanitari, energetici, geopolitici, in cui la convivenza e l’inclusione, la sostenibilità e la condivisione sembrano i rimedi necessari per pensare il futuro delle prossime generazioni, il teatro come “fatto” culturale può essere inteso anche come “rimedio” a contrastare la volgarità, la disinformazione, l’incuria, l’inciviltà, la discriminazione e molte delle azioni e dei comportamenti scriteriati dell’uomo contemporaneo. Per questo noi tutti di MTM – Manifatture Teatrali Milanesi vi offriamo questa farfalla simbolo di trasformazione, speranza, coraggio e bellezza, che vogliamo associare a quella trasformazione interiore alla quale possiamo aspirare in qualche modo anche attraverso l’artificio del teatro".