
Federico Arnaboldi, 25enne di Cantù, è allenato dal cugino ex tennista Andrea
Monza – L’aria di casa sembra portare bene a Federico Arnaboldi, primo italiano a qualificarsi per i quarti di finale dell’Atkinsons Monza Open 25. Il 25enne brianzolo, sostenuto da parenti e amici venuti dalla vicina Cantù e assistito nell’angolo dal cugino Andrea che lo allena da qualche mese dopo avere appeso la racchetta al chiodo, ha rovesciato il pronostico battendo con un netto 6/2, 6/4 l’argentino Juan Manuel Cerundolo, che lo precede di ben 92 posizioni nella classifica mondiale (125 contro 217). Preciso nei colpi e soprattutto lucido nella tattica di gara, Arnaboldi non ha lasciato scampo al sudamericano, concedendo alla platea un unico momento di brivido, quando si è ritrovato dal 3/0 con break di vantaggio nel secondo set al 3/4 a sua volta con un break di svantaggio, prima di riprendere le redini dell’incontro e infilare tre giochi consecutivi che gli valgono la sfida di domani contro il francese Luca Van Assche. «Sono molto contento di questo risultato – le parole di Federico, per la terza volta in stagione approdato ai quarti di un Challenger dopo Nonthaburi sul cemento in gennaio e Napoli settimana scorsa –. Fino a metà del secondo set mi sentivo bene, lui è un giocatore scomodo perché se entri nella sua trappola di perdere la pazienza, è difficile uscirne. A me è successo, ho avuto le palle per andare 4/0 nel secondo e una volta sciupata l’occasione, ho rischiato di buttare via tutto. Per fortuna Cerundolo ha ricominciato a sbagliare, e il cambio palle sul 4 pari mi ha aiutato».
«Ci tenevo a fare bella figura – confessa – perché ho giocato tre anni la Serie A in questo circolo, conosco quasi tutti. C’è sempre un bel clima, ho rischiato di non venire per un problemino fisico che fortunatamente ho risolto. Sto trovando continuità di risultati anche perché la terra è la superficie che prediligo. Adesso l’atteggiamento è giusto, posso continuare a fare buoni risultati. Non conosco Van Assche, credo che assomigli come tipologia di giocatore a Cerundolo. Punto a scendere sotto il numero 150, anche se sappiamo che il livello deve essere sempre più alto».