SILVIO DE SANCTIS
Monza Open

L’incantesimo di Jacopo Vasamì: prima conquista i quarti poi la semifinale di doppio

Il 17enne stende Landaluce e in coppia con Romano batte i top 50 Erler-Frantzen.Vince anche il duo Maestrelli-Svrcina: almeno un italiano si giocherà il titolo. Nel singolare Federico Arnaboldi dovrà affrontare il francese Luca Van Assche

Martin Landaluce si inchina a Jacopo Vasamì (nella foto), suo compagno all’accademia di Nadal

Martin Landaluce si inchina a Jacopo Vasamì (nella foto), suo compagno all’accademia di Nadal

Una vittoria per sbloccarsi contro Paul Jubb, un’altra vittoria contro Martin Landaluce ben più pesante (con un doppio 6/4) per lanciare le proprie ambizioni. Prosegue senza esitazioni l’avventura di Jacopo Vasamì nell’Atkinsons Monza Open 25, il challenger 100 entrato sempre più nel vivo sui campi in terra battuta del Villa Reale Tennis. Il diciassettenne romano va a fare compagnia a Federico Arnaboldi nel torneo di via Boccaccio con un successo apparso addirittura scontato per quanto visto in campo al cospetto di un avversario di un anno più grande, ma con maggiore esperienza sul circuito challenger, tanto da occupare il numero 154 del mondo (ma è stato anche 130), mentre Vasamì è oltre la millesima posizione. Invece l’allievo di Fabrizio Zeppieri al Club Nomentano di Roma si è reso protagonista alla terza partita della carriera a questo livello di una prestazione da veterano, con due break (uno per set) che hanno fiaccato la resistenza di Landaluce e una condotta solida al servizio, con cui non ha mai concesso opportunità di rientro al pericoloso spagnolo. E così, dopo nemmeno un’ora e mezzo, il ragazzo di Avezzano può già pensare alla tappa odierna, contro Vitalyi Sachko.

“Ho sentito tanto l’aiuto del pubblico – confessa Jacopo riferendosi al gran numero di appassionati accorsi sulle tribune del Centrale –, mi ha dato la spinta in più per vincere, non posso che ringraziarli. Landaluce ha un anno in più di me ed è uno dei 2006 più forti del circuito, ho preso consapevolezza che posso compiere un percorso come il suo o addirittura migliore. Ha giocato molti più tornei della categoria, acquisendo tanta esperienza, sono contento della gestione del match. Contro questo tipo di avversario è importante mantenere l’attenzione alta, sono riuscito a brekkarlo presto in entrambi i set e l’ottimo rendimento al servizio mi ha procurato tanti punti, concedendogli poche chances. Sono entrato in campo con una mia idea di gioco, ci siamo allenati insieme nel periodo in cui ho vissuto in Spagna, ma non ricordavo molto di lui. Ho deciso di confrontarmi a questo livello perché sapevo di competere, sono felice di averlo dimostrato”.

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A completare la sua giornata d’oro, Vasamì ha raggiunto anche la semifinale nel doppio con Filippo Romano, a spese dei top-50 Erler/Frantzen. Una vittoria che, insieme a quella del duo Maestrelli/Svrcina, ha dato al torneo la certezza di avere almeno un italiano in finale, visto che le due coppie saranno avversarie oggi. Prima, però, Vasamì è atteso dalla classica prova del nove contro Sachko, numero 300 Atp, sulla carta un impegno abbordabile, che in realtà nasconde molte insidie perché l’ucraino ha giocato la finale settimana scorsa a Barletta partendo addirittura dalle qualificazioni, ed è particolarmente centrato, come conferma la sua vittoria (3/6, 6/4, 6/2) su Matteo Gigante nel secondo turno. Ancora più netta la sconfitta del terzo azzurro di giornata impegnato. Enrico Dalla Valle era atteso da un compito difficile contro il ceco Dalibor Svrcina, in serie aperta da sei incontri (settimana scorsa si è imposto nel challenger di Barletta) e fra i tennisti che hanno scalato il maggior numero di posizioni dall’inizio dell’anno, grazie alla finale di Pune e alle semifinali di Napoli e Chennai. Il numero 132 del mondo non ha dato scampo al ravennate, uscito dal campo con un netto 6/2, 6/1.