CRISTINA BERTOLINI
Monza Open

Atp Monza Open 25: i campioni a tavola. Dominano pasta e petto di pollo, ma ci sono anche i vegani

Antonio Di Dio serve gli atleti in gara al torneo brianzolo: ogni giorno vengono serviti circa 80 pranzi. Gli spettatori preferiscono cotolette e trofiette alle vongole

Antonio Di Dio, titolare del ristorante del Tennis club, svela il menu dei giocatori

Antonio Di Dio, titolare del ristorante del Tennis club, svela il menu dei giocatori

Monza, 9 aprile 2025 – Pochi minuti per un pasto sano e poi di nuovo allenamenti e partite. Nutrirsi per essere performanti, mai appesantiti: anche la dieta è attentamente calibrata dai tennisti in gara all’Atp Challenger Atkinsons Monza Open 25. Lo sa bene Antonio Di Dio, titolare del ristorante del Tennis club che ospita l’evento.

“Gli atleti cominciano ad arrivare tra le 11 e le 11.30 e fino alle 15.30 - racconta -, appena hanno una pausa tra allenamenti e match. Hanno un’alimentazione molto essenziale, fatta di pasta in bianco, pasta al pomodoro o al ragù, petto di pollo, oppure insalatone e bresaola. Negli ultimi anni tanti sono diventati vegani o vegetariani. Ma la combo vincente resta pasta e petto di pollo. Abbiamo acquistato centinaia di chili di pasta per rispondere alle esigenze di circa 80 atleti ogni giorno, con altrettanti coach”.

Non c’è tempo di familiarizzare con i tennisti a pranzo. I ritmi sono frenetici. Gli atleti arrivano, ordinano e si danno tempo circa mezz’ora per pranzare. Per questo chiedono di essere serviti in fretta. In cucina uno staff di quattro chef e due addetti al lavaggio lavorano a ciclo continuo, mentre 7 camerieri sono a disposizione degli atleti a cui è riservata una sala appartata. Fino a ora la giornata più “calda” per il ristorante è stata domenica scorsa, quando ai tennisti si sono aggiunti almento 2.500 dei 4.000 appassionati arrivati a seguire le gare.

Per il pubblico vanno per la maggiore panini, piadine, cotolette, trofiette alle vongole e poi acqua e bibite. Agli stand degli sponsor offrono assistenza, a rotazione, circa 80 ragazzi dell’istituto alberghiero Olivetti di Monza, sezione accoglienza e sala bar. Ad alcuni di loro, nei momenti di punta, viene chiesto di dare una mano al servizio ai tavoli, un modo per toccare con mano la gestione della quotidianità, che richiede anche flessibilità per soddisfare la clientela.

A metà mattina, sono in molti ad avvicinarsi allo stand di Rovagnati, il marchio di salumi brianzoli doc. Ieri ad accoglierli, il mastro salumiere Marco Guzzi: “Tagliamo dai 15 ai 18 chili di Gran Biscotto tutti i giorni”. Il salumiere indulge nelle spiegazioni di consistenza e lavorazione. “Tengo corsi nelle scuole alberghiere e spiego ai giovani aspiranti salumieri le tecniche di produzione, le materie prime e la lavorazione di prosciutti e formaggi; in Italia ne abbiamo una quantità imbattibile, tutti di ottima qualità”.

 Cristina Bertolini