
Vitaliy Sachko, 27 anni, è arrivato fino al numero 156 del ranking Atp
Monza, 12 aprile 2025 – La natìa Ucraina lontana migliaia di chilometri, che sta combattendo da due anni una guerra contro la Russia, è il pozzo da cui trae ispirazione Vitaliy Sachko, ventisettenne giramondo di Kremenchuk che sta provando a risalire la china in classifica mondiale, dopo aver toccato il numero 156 del mondo ormai due anni fa. Ora, da numero 300, Vitaliy ha trovato una seconda giovinezza durante la campagna italiana sulla terra.
Finalista settimana scorsa nel challenger di Barletta, dove è stato battuto da Dalibor Svrcina, Sachko sta provando a compiere lo stesso cammino nell’Atkinsons Monza Open 25, arrivato alle battute conclusive sui campi del Villa Reale Tennis di via Boccaccio.
Tour de force
La sua non è stata una settimana brianzola semplice, costretto nei tre match giocati a ricorrere sempre al terzo set, prima di venire a capo dell’avversario di turno. Stavolta a finire sotto le sue grinfie è stato Jacopo Vasamì. Il diciassettenne abruzzese, alla prima esperienza della carriera in un quarto di finale challenger, aveva da vendicare la sconfitta rimediata in Puglia al primo turno pochi giorni fa, proprio da Sachko, oltretutto dopo avere fallito un matchpoint. E l’intento sembrava trovare fondamento dopo il primo set, incamerato da Vasami per 3/6.
Le cose non si sono ripetute nel secondo set, quando l’ucraino ha cominciato a menare fendenti sia con il diritto che con il rovescio, tanto che l’azzurro ha perduto via via centimetri di campo, fino a remare senza risultati. Così la partita è girata fino al 6/3, 6/4 degli altri due parziali.
“È incredibile trovarmi in semifinale - ha spiegato al termine il vincitore -. Questo torneo mi piace molto perché è ben organizzato, ho vinto tre partite dopo aver perduto il primo set sempre per 3/6. Si tratta di una cosa davvero curiosa, ma non ci ho mai pensato, piuttosto ero concentrato punto dopo punto. Ho giocato la finale a Barletta, qui proverò a fare altrettanto. In Italia mi trovo molto bene, spero di continuare su questa strada ed entrare al più presto nelle qualificazioni dei tornei del Grande Slam, che è il mio vero obiettivo. Lotterò partita dopo partita, punto dopo punto”.
Finestra sul dramma
Sachko parla anche del conflitto in corso in Ucraina. “Prego ogni giorno perché finisca al più presto, è difficile per me giocare a tennis senza pensare a quanto sta accadendo a casa mia. La loro battaglia è più grande e importante della mia, vorrei che ognuno tornasse a casa sano e pensassimo solamente allo sport”.
Se con la sconfitta di Vasamì era svanita la possibilità di assistere ad una semifinale italiana, il sogno è definitivamente naufragato con la successiva battuta d’arresto di Federico Arnaboldi. Il padrone di casa, ancora una volta assistito dai tanti amici e parenti presenti in tribuna, non ha sfigurato al cospetto di Luca Van Assche.
Il francese è un passo avanti rispetto a Federico, il quale si sta affacciando solamente adesso nella top-200, mentre il ventenne nativo del Belgio è già stato fra i migliori 70. Eppure Arnaboldi è rimasto a contatto dell’avversario per tutto il match, pagando forse un minimo d’inesperienza nel giocare i punti decisivi. Il 6/4, 3/6, 6/3 conclusivo rappresenta non una bocciatura, bensì un arrivederci per le ambizioni del nostro rappresentante.