"Progetto immagine" Dalla provincia al mondo

Un’associazione nata da amici appassionati organizza un festival da urlo. Che quest’anno è riuscito a portare a Lodi l’ambito “World Press Photo“

Alberto Prina aveva solo 20 anni quando, mosso da bruciante passione per la fotografia, ha deciso di fondare a Lodi in Via Vecchio Bersaglio, assieme ad Aldo Mendichi (attuale presidente) un piccolo club in cui condividere i valori del racconto attraverso le immagini e trasformarli in progetti culturali per la comunità. Oggi, a distanza di 30 anni, il “Gruppo Fotografico Progetto Immagine” è un’associazione culturale senza scopo di lucro fortemente radicata sul territorio, protagonista della promozione culturale della fotografia e dell’immagine, tramite corsi, momenti di scambio culturale, festival e workshop, in collaborazione con scuole e Università. "Durante l’anno organizzavamo serate a tema ogni venerdì, aperte a tutti coloro che volevano approcciarsi alla materia, proponendo video-proiezioni di fotografi amatori e professionisti, mostre fotografiche e dibatti" racconta il vicepresidente Alberto Prina. Nel tempo il “Progetto immagine” ha assunto un ruolo sociale e didattico sempre più rilevante: "Raccontiamo la realtà del territorio lodigiano, grazie alla partecipazione di fotoamatori, ma anche tematiche d’attualità che ci interessano da vicino come la crisi idrica".

Un modello virtuoso, che ha trovato uno spazio in cui crescere, svilupparsi e raggiungere territori fino a quel momento inesplorati, nel Festival della Fotografia Etica, fondato nel 2010: "Abbiamo sempre creduto che la fotografia fosse lo strumento ideale per denunciare le ingiustizie sociali e la prima edizione nasce proprio con l’obiettivo di fare luce sull’attività delle ONG e su altre iniziative di solidarietà. La rassegna ha riscosso così tanta partecipazione che dal 2017 è diventata l’attività principale dell’associazione". La tredicesima edizione, che ha debuttato il 24 settembre, si snoda lungo le vie principali delle città, con un totale di 23 mostre allestite in alcuni dei palazzi più storici e negli spazi esterni adibiti, coinvolgendo 40 professionisti e 300 volontari che si stanno mettendo a disposizione dell’associazione. L’impegno degli addetti ai lavori e la partecipazione del pubblico. "Nel 2019 abbiamo accolto circa 20mila visitatori" - hanno contribuito ad incrementare il prestigio internazionale del Festival: quest’anno ospita per la prima volta la mostra ufficiale del rinomato premio di fotogiornalismo “World Press Photo” con oltre 4000 fotografi provenienti da 130 Paesi, e l’annuale “World Report Award - Documenting Humanity”, concorso che offre un affresco sulle storie del pianeta, sui cambiamenti ambientali e sulle relazioni intime e personali tra gli essere umani. Mariachiara Rossi