FEDERICO DEDORI
Scuole

L’Università di Bergamo, la formula del successo: corsi e strutture di qualità borse e respiro internazionale

Tra le new entry corsi multidisciplinari, in inglese e nelle materie Stem. Con gli occhi rivolti al mondo visto che il 7% degli studenti è straniero

L’Università di Bergamo. La formula del successo: corsi e strutture di qualità borse e respiro internazionale

L’Università di Bergamo. La formula del successo: corsi e strutture di qualità borse e respiro internazionale

Bergamo – Con i piedi ben saldi nel territorio e lo sguardo rivolto al futuro, l’Università di Bergamo continua a crescere. Dal 1968, anno della sua fondazione, l’ateneo si è consolidato come polo d’eccellenza non solo italiano, ma riconosciuto in tutta Europa e nel mondo. Uno sviluppo costante, frutto dell’impegno dell’università, che si traduce nella cura e nell’intraprendenza.

La cura verso i suoi studenti con l’attenzione alle relazioni e alla didattica offerta; l’intraprendenza, invece, nell’affrontare gli impegni: la ricerca, le reti di dialogo, il confronto internazionale, l’innovazione e l’offerta formativa, sono in continuo aggiornamento con l’obiettivo di riuscire ad anticipare e comprendere quali saranno le sfide del futuro. L’università oggi conta quasi ventimila studenti, otto sedi, cinquanta corsi di laurea triennali e magistrali e tredici corsi di laurea magistrale in lingua inglese.

L’impegno dell’Università di Bergamo verso i suoi studenti inizia ancora prima dell’immatricolazione con due tipi di orientamento: la formula classica degli open day, che aprono le porte dell’ateneo ai ragazzi delle scuole superiori, e “Una giornata da universitario“ che coinvolge i ragazzi in diverse iniziative organizzate nei loro istituti con una forte impronta laboratoriale. Per chi ha già concluso la triennale e cerca di proseguire gli studi, l’Università di Bergamo offre un’ampia gamma di corsi multidisciplinari, come "Geopolitica, economia e strategie globali", in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele, e "Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale".

Spazio anche ai corsi in inglese e alle discipline Stem, come "Medical Engineering". Particolare attenzione è riservata anche all’interdisciplinarietà, attraverso proposte formative che sono veri e propri laboratori di innovazione, nati grazie al Creo Lab dell’ateneo. Una volta scelto il corso, gli studenti possono beneficiare di diversi tipi di borse di studio, da quelle dedicate alle studentesse iscritte ai corsi Stem a quelle per fascia di reddito, ma anche per studenti in sede, pendolari o fuori sede. Premiata anche la capacità degli studenti di distinguersi nel corso dei loro studi con esoneri parziali o totali delle tasse universitaria, grazie al programma “Top 10 student“. Per la vita quotidiana in ateneo, l’università mette a disposizione tre mense e quattro residenze universitarie. Il tutto è inserito in una didattica proiettata in una dimensione internazionale, che mette al centro la ricerca e la relazione con le imprese del territorio e non.

L’internazionalizzazione è un altro aspetto cruciale: oggi il 7% degli studenti è straniero, l’ateneo ha docenti provenienti da università di tutto il mondo e i corsi di studio in lingua inglese sono in aumento. Un aspetto che la prorettrice all’internazionalizzazione Flaminia Nicora ha definito come "internazionalizzazione at home". E non è finita qui: ci sono i programmi Erasmus+ e la mobilità fuori dall’Unione Europea con scambi con la Cina e il Giappone. Sono previste esperienze brevi all’estero, in particolare in estate e in inverno, ed è garantita la possibilità di svolgere la tesi e il tirocinio fuori dai confini italiani. Orgoglio dell’università sono i corsi di laurea magistrale con doppio titolo di studio con università estere. Il risultato? Il tasso di occupazione a un anno dalla laurea è del 81,81%, mentre a cinque anni è del 91,1%.