Dieci anni di Sigmund Freud University Milano: un decennio di formazione psicologica in città con un approccio innovativo, pratico e professionalizzante, caratterizzato da un ampio respiro internazionale. La ricetta dell’ateneo? Classi di dimensioni ridotte che garantiscono un rapporto diretto tra studenti e docenti, formazione pratica con esercitazioni, tirocini e seminari, sessioni di ricerca, continuo tutoraggio degli allievi per favorire lo sviluppo delle loro potenzialità e una storia europea con sedi a Vienna, dove la SFU è nata, Berlino, Linz, Lubiana e Parigi. Dal 2014, anno dell’apertura della sede milanese, l’università con i suoi corsi di laurea triennale e magistrale in Psicologia, ha formato professionisti che oggi lavorano in Italia e non solo, con particolare attenzione alle sfide del mondo moderno. "Il fatto che dall’Austria ci abbiano cercato nel 2010 per costruire un Dipartimento di psicologia a Milano, dà rilievo allo sforzo compiuto da un gruppo di ricercatori, legati a una scuola di psicoterapia cognitivo-comportamentale, che già dalla fine degli anni ’90 si impegnavano a integrare in modo stretto la ricerca e la professione, in ambito psicologico e psicoterapeutico", ha spiegato Sandra Sassaroli, direttrice del Dipartimento di Psicologia della Sigmund Freud University di Milano e fondatrice di Studi Cognitivi, scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Questo legame si ritrova anche nell’integrazione della tradizione accademica viennese con le competenze degli psicologi e ricercatori italiani. "L’Italia ha necessità di dare valore agli scambi di conoscenze con l’Europa per crescere in modo forte e insieme armonico e per affrontare questo periodo di sfide politiche e globali in cui occorre un’Europa forte e unita", ha aggiunto Sassaroli.
Al centro, dunque, la salute mentale delle persone, sottoposta a continue sfide provenienti sia dal mondo offline sia da quello online costringendo chiunque a confrontarsi con nuovi problemi e pressioni. La SFU prepara gli studenti a comprendere come le tecnologie influenzano la mente e il comportamento umano. Inoltre, in un mondo sempre più frenetico, in cui trovare tempo per sé è sempre più difficile, sono nate applicazioni, siti e metodi innovativi per portare la psicologia nell’era digitale. Una lezione appresa anche durante gli anni difficili del Covid-19, quando, chiusi nelle nostre case, abbiamo continuato le nostre vite attraverso computer, telefoni e tablet. L’università ha risposto a questa accelerazione verso l’adozione di strumenti digitali nella pratica psicologica, preparando i suoi quasi mille allievi alle nuove sfide informatiche. Tra loro c’è anche Davide Giacconi, direttore operativo dell’associazione Alumni SFU di Milano e laureato magistrale in Psicologia con indirizzo Psicologia digitale: "La SFU per me è diventata una seconda casa, un luogo dove ho imparato non solo nozioni teoriche, ma anche a gioire, collaborare e gestire le frustrazioni. Con la consapevolezza di essere circondato da persone preparate e da una struttura che ti consente di crescere sia come persona che come professionista". Con una solida base nel presente e uno sguardo rivolto al futuro, la SFU Milano prepara gli psicologi di domani. Fe.De.