Il settore delle costruzioni nel 2023 ha dato segnali positivi, lanciando chiari segnali di ripresa con la produzione che ha fatto segnare un aumento di 44 miliardi rispetto al 2022 (+4,2%) totalizzando quota 624 miliardi di euro. Scendendo nel dettaglio del Rapporto Federcostruzioni i numeri migliori sono stati proprio quelli dei comparti delle costruzioni in senso stretto, delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno e l’andamento positivo è confermato anche dall’occupazione, cresciuta di 76mila unità (+2,5%). A proposito di forza lavoro e del numero di ore lavorate, i dati emersi dal quadro presentato a Bologna nell’ambito del Saie, durante il convegno promosso e organizzato da Cnce dedicato a “Vent’anni di Durc–La regolarità contributiva fattore centrale per una competizione trasparente tra le imprese e a garanzia di un lavoro sano”, raccontano che l’attività edilizia in Italia è cresciuta del 4% rispetto al medesimo periodo di riferimento nel 2023 con una ricaduta positiva sull'occupazione. Le previsioni per l'anno in corso, però, non sembrano altrettanto rosee perché indicano che il bilancio non presenterà un segno positivo. Si prospetta, infatti, una flessione della produzione di poco più di quattro punti percentuali (precisamente il 4,4%). Su tali dati penseranno, e non poco, il calo negli investimenti in costruzioni, che secondo ANCE sarà pari al -7,4%, e i costi dell’energia che sono i più alti in Europa (128 euro/Mw/h).
ServiziCostruzioni, il 2023 l'anno della ripartenza. La filiera ha toccato la cifra di 624 miliard