Gianluca Torre, di professione agente immobiliare, è diventato popolare grazie al programma “Casa a Prima Vista“ su Real Time. Milanese doc, è entrato nel mondo immobiliare dopo aver lavorato in ambiti diversi, tutti creativi. Travolgente, solare e profondo, è apprezzato anche per i suoi seguitissimi video su TikTok: per lui casa è sinonimo di pregio e i suoi video lo dimostrano, infatti: “La richiesta è perfetta!“.
Ora si sta cimentando in una nuova vita, quella del podcaster. È lui il volto di “Casa Perfetta“, il primo podcast/vodcast, prodotto da Dopcast, dedicato alla casa, tema che fa sognare milioni di italiani. Da Diletta Leotta a Linus, Rocco Siffredi e lo chef Davide Oldani, sono tanti i personaggi intervistati da Gianluca Torre.
Gianluca, partiamo dal nuovo podcast: come si è trovato nei panni dell’intervistatore?
"Cambiare pelle non è semplice. Mi sono trovato davvero bene, è stata un’esperienza intrigante, mi ha insegnato tanto. Di natura sono una persona empatica ma grazie a questo podcast ho sviluppato ulteriormente l’ascolto, è stato un viaggio non solo nelle case di dieci personaggi super intriganti ma ho anche sbirciato nelle loro vite".
Può svelarci qualche gustoso aneddoto riguardo ai personaggi che ha intervistato?
"Ad esempio mi ha divertito venire a conoscenza della passione di Diletta Leotta per le case. Alla fine, le ho proposto di venire a collaborare con me e probabilmente lo farà. Sì, abbandonerà la sua carriera televisiva… Ovviamente sto scherzando! Un aneddoto divertente di Linus riguarda il fatto che, da ragazzino, già “speakerava“ per ore e lo faceva nella stanza che condivideva con suo fratello Albertino. Quest’ultimo spesso stava dormendo e così lo insultava, lanciandogli anche le scarpe. O l’abitudine di Saturnino di suonare uno dei suoi 38 bassi a tutto volume nella casa in cui abitava, sdebitandosi poi con i condomini organizzando cene e feste per tutti. Poi questa similitudine incredibile tra due personaggi così distanti come Rocco Siffredi e lo chef Davide Oldani, due personalità opposte che però hanno un punto in comune, ossia il perfezionismo nel lavoro. Il resto lo scoprirete direttamente dalle loro voci nel podcast (ride, ndr)".
Tra poco ricomincia il “suo“ programma: come riesce a gestire il suo lavoro da agente immobiliare con quello di personaggio televisivo?
"Sì, dal 17 febbraio torniamo in onda su Real Time. La verità è che non riesco a gestire entrambe le cose e questo fa sì che la mia vita privata sia sacrificata. Tuttavia, lo faccio volentieri perché mi è successo qualcosa che non accade a tutti e credo sia un’esperienza che va onorata con l’impegno. Quindi mi divido tra le registrazioni di “Casa a Prima Vista“ e il lavoro di agente immobiliare che tutt’ora è la mia attività principale".
Quanto ha inciso sulla sua carriera l’essere di Milano, città cosmopolita?
"Ha inciso tantissimo. In primis quando ho iniziato a vendere pubblicità perché Milano è la capitale della comunicazione e, successivamente, quando ho virato sull’immobiliare proprio perché Milano stava vivendo e sta vivendo tutt’ora un “El Dorado“, cioè un momento di esplosione non solo del mercato immobiliare ma pure della percezione degli stranieri, tornati ad innamorarsi della città. Milano è diventata la capitale della moda, del design, del leisure e del living. Ho avuto grande fortuna a nascere e vivere a Milano".
Cosa consiglierebbe a un giovane milanese che punta ad affermarsi nel suo ambiente? "Prima di tutto, di prendere il mestiere di immobiliare per il verso giusto, quindi non guardando subito al fatturato, ma alla “reputation“. Occorre essere credibili. Prima di tutto studiare tanto e fare l’esame alla camera di commercio. Poi affidarsi a colleghi più esperti e assorbire tutto. Non fare vendite “mordi e fuggi“ ma appassionarsi ai bisogni dei clienti e avere come obiettivo finale non solo il fatturato ma principalmente la soddisfazione di un’esigenza abitativa che è una delle cose più importanti del cliente che ti sta di fronte".
Cos’è il primo dettaglio che guarda in una casa? Cosa non deve proprio vedere?
"Tre elementi sono fondamentali: la posizione, il piano e l’esposizione alla luminosità. Direi di non farsi influenzare dall’arredo e tinte delle pareti".
Non avesse sfondato nell’immobiliare, aveva un piano B? "Sicuramente il mio piano B - che forse diventerà il mio piano A - è quello di diventare un cantante (ride, ndr)".
Che altri interessi ha? Squadra del cuore? Sport che segue con interesse?
"Amo l’Inter visceralmente. Mi piace correre, mi piace viaggiare, leggere e adoro le uscite a cena con gli amici".
Tre domande veloci: miglior/migliore attore/attrice, luogo che deve visitare, pietanza a cui non sa resistere… "Attore: Stefano Accorsi; attrice Charlize Theron. Luogo che voglio visitare è la Polinesia e, per quanto riguarda il cibo, non levatemi mai il Parmigiano invecchiato oltre 30 mesi, magari grattugiato sulla pasta al pomodoro e un cioccolato fondente da 72% in su…".
Potesse scegliere il personaggio a cui trovare la casa dei sogni chi sarebbe? E perché?
"Fabio Fazio, perché ha un gusto molto raffinato, vive in una casa disegnata da un architetto molto famoso (Mongiardino, ndr), e mi piacerebbe trovargli una casa alternativa".