
Per accogliere le nuove competenze c'è bisogno di inserire nuovi ruoli
L’intelligenza artificiale rappresenta la nuova frontiera tecnologica: se ne parla ovunque, un numero crescente di persone la utilizza e sono sempre più i settori che ne traggono beneficio. Al contempo, si alimenta un dibattito acceso: è una risorsa o un rischio? Croce o delizia? Una risposta definitiva non è ancora stata trovata, ma è certo che, come accade per ogni grande cambiamento, va compresa e assimilata come opportunità piuttosto che temuta come ostacolo. Il mondo del lavoro è destinato a trasformarsi grazie al suo impiego, e molte aziende si stanno già adattando. Ogni settore si adegua alle nuove dinamiche, e anche l’edilizia non fa eccezione. Quando l’intelligenza artificiale entra in gioco, il suo impatto può essere analizzato in due ambiti principali. Il primo riguarda l’assimilazione dei processi: l’IA non si basa solo sulla programmazione tradizionale, ma si sviluppa attraverso l’elaborazione di nuovi dati, evolvendosi grazie all’integrazione tra algoritmi e forme di apprendimento. Questo ci porta al secondo ambito, ovvero le modalità di apprendimento nell’edilizia, che si dividono essenzialmente in due: il machine learning, che consente ai software di imparare dagli errori per svolgere compiti in modo autonomo, efficiente e con un minore impiego di risorse, e il deep learning, ispirato alla struttura e al funzionamento del cervello umano, basato su reti neurali artificiali capaci di sostenere complesse operazioni di calcolo e analisi. In questo contesto, l’IA si rivela utile – e talvolta fondamentale – nella progettazione, nel design creativo e nell’architettura parametrica. Di conseguenza, l’intelligenza artificiale tenderà a sostituire numerosi software applicativi, con un inevitabile riposizionamento delle risorse umane, destinato a coinvolgere ogni ambito professionale. L’edilizia, da parte sua, è già proiettata verso il futuro, pronta a superare i limiti tradizionali nel controllo qualità, nell’analisi dei rischi e nella sburocratizzazione dei processi di produzione e sviluppo.