Magnete, cultura e socialità. Dalle ceneri della Marelli

Lo spazio è un incubatore di attività e mette in rete tutte le associazioni. Il presidente Cavalli: "Ci serviva aprire la porta del quartiere verso la città".

Uno dei luoghi rappresentativi del quartiere Adriano che sorge in fondo a via Padova

Uno dei luoghi rappresentativi del quartiere Adriano che sorge in fondo a via Padova

C’era una volta il quartiere Adriano, prima periferia milanese, a cavallo con l’operaia Sesto San Giovanni. Il quartiere era nato e cresciuto attorno alla Magneti Marelli, che alla chiusura della produzione lasciò attorno a sé un "non luogo" frutto di un mix tra sito industriale, case della vecchia Milano e palazzoni anonimi da hinterland.

Negli anni Duemila il Comune ha aperto un bando, chiedendo a cooperative e organizzazioni chi avesse interesse a investire in quel luogo in termini di rigenerazione urbana e servizi socio-assistenziali.

Nel 2017 la Cooperativa Sociale Proges arriva nel quartiere e avvia i lavori per la costruzione di un hub di servizi alla persona, si chiamerà “Adriano community center“, e tiene insieme servizi socio sanitari, abitativi e di comunità. “Adriano community center“ viene pensato come hub di servizi per anziani, ma non solo. Viene quindi costruita una rsa con appartamenti protetti e assistenza per malati di Alzehimer. Arricchita da poliambulatori rivolti alla neuropsichiatria, e job station per persone che devono inserirsi nel lavoro. Ed è, quindi, all’interno di questo centro che nasce Magnete, un’impresa sociale che si pone una sfida difficilissima, creare cultura e farne la chiave per trasformare lo spazio in un luogo di socialità.

Il pensiero di Guido Cavalli, presidente di Magnete è: "Come faccio a integrare questo luogo con il territorio in modo che diventi spazio di benessere per tutti?" La soluzione è stata inserire un punto di comunità, un luogo di socialità, una porta verso il resto del quartiere e della città che aiuti a far sì che il luogo sia più “poroso“ possibile.

"Abbiamo creato una grande porta verso la città", dice. A "Magnete" ci sono attività culturali a cui partecipano giovani, anziani, famiglie: il fab lab di cucito, di falegnameria, uno spazio gestito da artisti e artigiani nel quale si mescolano le persone che vivono nelle rsa e i bambini del doposcuola.

"Prima di fondare Magnete – aggiunge Cavalli – abbiamo incontrato decina di associazioni del quartiere per creare una rete" Non solo cultura appunto, ma anche welfare e cura della persona. Ne è un esempio "Adriano Sicura", uno sportello di prossimità sul tema dei bisogni dell’invecchiamento.