Il paradosso è solo apparente. Milano è la città più cara per chi cerca casa in regione, nonché la più costosa in Italia, con 5.443 euro al metro quadrato di media, ma al contempo è il territorio in cui, insieme alla provincia di Como, i prezzi crescono meno su base semestrale: +1,8%. Frutto della scalata senza soluzione di continuità avvenuta nelle quotazioni immobiliari a Milano in questi ultimi dieci anni: soprattuttto da Expo in poi, l’impennata dei prezzi ha puntato sempre più su, fino a raggiungere cifre che - complice il rincaro del costo del denaro - sono difficilmente ritoccabili ulteriormente, se non pagando lo scotto di un ulteriore calo delle compravendite.
Alzando lo sguardo sull’intera Lombardia, prosegue la crescita dei prezzi di vendita e dei canoni d’affitto nel primo semestre del 2024: alla fine di giugno, per comprare casa in regione servono mediamente 2.728 euro/mq, in rialzo del 7% in un semestre, mentre i canoni d’affitto salgono in misura minore (+5,7%) superando i 18 euro/mq di media. Domanda e offerta si comportano però in maniera differente nei due comparti. È quanto si evince dall’Osservatorio semestrale regionale realizzato da Immobiliare.it Insights, specializzata in big data e market intelligence.
Il mercato delle compravendite Oltre ai prezzi, in Lombardia sale anche la richiesta di abitazioni in vendita: +19,2% su base semestrale e +6,2% nell’ultimo trimestre. Nonostante ciò, non si nota nessun calo dell’offerta, che anzi aumenta in modo consistente in sei mesi, +14,5%, per poi crescere in maniera più contenuta (+1,7%) negli ultimi tre mesi.
L’affordability, vale a dire l’accessibilità alle soluzioni immobiliari offerte, cala invece sia per i single che per le coppie nel semestre, rispettivamente dell’1,8% e del 2%. Chi cerca da solo può permettersi il 26,7% degli immobili sul mercato, mentre chi lo fa in due oltre la metà, il 54,7%.
Milano, ca va sans dire, è la città più costosa in Italia, con 5.443 euro/mq di media. Trend al rialzo delle quotazioni in rallentamento nel capoluogo, mentre la provincia sale nel periodo del 6,2%, toccando i 2.225 euro/mq. Le due aree che meglio performano nei sei mesi sono Bergamo e la provincia di Pavia: entrambe su dell’8,2%. Bene anche la provincia di Sondrio con +7,1%. Nessun territorio, né nel semestre né nel trimestre, mostra calo delle quotazioni. Sondrio resta il capoluogo più economico (1.405 euro/mq di media), nonostante il +5% in sei mesi. Tra le province, la più conveniente è Mantova con 1.141 euro/mq.
Il mercato delle locazioni
Canoni in aumento, ma nel comparto dell’affitto domanda e offerta si comportano in modo diametralmente opposto rispetto a quanto avviene nelle compravendite. Infatti, sia la richiesta che lo stock disponibile si riducono drasticamente su base semestrale, registrando rispettivamente un -7,8% e un -12%. E se lo stock aumenta leggermente nell’ultimo trimestre, comunque in perdita dell’1,1%, la domanda prosegue nella tendenza negativa (-6,3%). Milano resta la città più cara anche se si guarda agli affitti, avendo superato la soglia dei 23 euro/mq di media con l’aumento dell’1,7% su base semestrale. La provincia di Pavia è però l’area che fa registrare gli incrementi maggiori nel periodo: +16,7%. Tuttavia in quella zona i canoni, pari a 8,8 euro/mq di media, rimangono tra i più bassi in regione. Alcuni territori fanno segnare contrazioni dei canoni nel semestre, come Bergamo (-0,7%), Monza e Brianza (-1,5%) e la provincia di Sondrio in calo del 7,6%. Analizzando domanda e offerta di locazioni, emerge come nei sei mesi alcune aree non rispettino la tendenza di contrazione per entrambi gli indicatori: per la domanda, spicca il +22,9% di Lodi e il +25,4% della relativa provincia, come il +27,8% di Cremona. Per quanto concerne lo stock disponibile, le crescite più corpose in provincia di Pavia (+34,2%) e a Varese (+25,3%).