
Scopri come NoCe, il quartiere Nord Cenisio, sta vivendo una rinascita grazie a una community attiva e nuove iniziative.
La Simonetta, o come in molti la chiamavano "Cenisio", è una zona che si incastra alla perfezione tra la omonima via, il cimitero Monumentale, la Ghisolfa e naturalmente lo Scalo Farini. Un po’ perché, forse, si respira già la spinta che arriverà dal vicino Scalo riqualificato, un po’ perché l’esigenza di creare una community di quartiere è diventata contagiosa, questo sonnacchioso quartiere di graziose case primi Novecento e lunghi viali alberati (Govone, Stillicone, Principe Eugenio, Mac Mahon, Caracciolo) oggi è per tutti NoCe: acronimo di Nord Cenisio.
Il nome nuovo, come nelle migliori tradizioni creative, nasce durante una serata fra amici, il progetto, partito due anni fa, è curato da Alessandra Dal Monte, giornalista che all’epoca si era da poco trasferita nel quartiere e aveva già sentito parlare di NoLo. "L’idea – dice la giornalista – mi è venuta pensando al quartiere Nord di Loreto e alla bella esperienza creativa “dal basso“. Due anni e mezzo fa mi sono trasferita qui, provenendo da Sarpi. A Chinatown c’era molto il senso del luogo e quando sono arrivata in questo quartiere si parlava di Cenisio, di Bullona, di Ghisolfa e di Simonetta, cioè ogni triangolo di vie aveva un nome. Così ho iniziato il mio personale “viaggio“ nel quartiere e l’ho cominciando mappando un po’ tutte le strade. Passo dopo passo mi sono accorta che, oltre ai luoghi storici o a quelli di cultura, come appunto la villa del quattrocento o la galleria Lia Rumma, c’era molto fermento, sia in termini di voglia di partecipare a una community, sia in termini di nuove aperture di localini interessanti".
"Così - prosegue - ho avviato la pagina instagram di NoCe e subito ho raccolto molte adesioni virtuali che poi sono divenute incontri fisici e amicizie. Questa voglia di trovare riferimenti - spiega ancora Dal Monte - che ho riscontrato nelle persone che hanno aderito al progetto e seguito la pagina instagram è approdata in un gruppo vero e proprio, persone che per mesi si sono riunite quasi tutte le settimane e hanno ideato iniziative. Non è facile incastrare questi impegni nella vita quotidiana di ognuno di noi, ma questa esperienza ha avuto risvolti molto positivi".
E ancora su un tema sensibile per chi “lavora“ sui quartieri. Cosa penso di chi accusa le social street di gentrificare? "Che è una convinzione molto sbagliata. Certo non è stata questa l’intenzione con cui ho aperto la social e ribattezzato il quartiere. Bastasse poi un nome per cambiare le cose - continua - magari anche quelle che non vanno. In realtà il nome è solo “un ombrello“ sotto cui devono fiorire iniziative. E credo che, a maggior ragione, avere una community non danneggi, ma tuteli il quartiere perché si può contare sempre su qualcuno pronto a “difenderlo“ da speculazioni o magari a battersi per evitare la chiusura di botteghe storiche".
E allora, seguendo i consigli della pagina social di NoCe, dimentichiamoci per un attimo dei monumenti e facciamo una giornata da milanese a NoCe. Cominciamo al "Basin" in cui si mangiano ottime brioche per colazione.
Poi passeggiatina alla Centrale dell’acqua. Il primo museo industriale sull’acqua pubblica, che spiega come funziona il meccanismo di distribuzione dell’acqua e sensibilizza all’uso di questa risorsa. Poi una sosta al parco accanto a Villa Simonetta, con un pic nic per pranzo a meno che non ci si voglia accomodare in uno dei tanti posti carini. Come "La rava e la fava", cucina piemontese, prezzi popolari o, altro posto consigliatissimo alla Medina una bellissima sala da the marocchina in cui si possono mangiare tajine speziate e cous cous, tutto cucinato dalla chef. Poi, per bere c’è Surlì, enoteca con mescita. Radici, negozio di prodotti gourmet e prodotti biologici.
Per chi ama i fiori, il fioraio di riferimento del quartiere è Flower in Diocleziano.
Poi ci sono tanti bellissimi palazzi da osservare passeggiando con il naso alla insù e per i più piccini una visita è d’obbligo alla "Piccola scuola di circo" un’istituzione nota in tutti i quartieri della città, con un calendario di spettacoli e corsi per insegnare le arti circensi ai bimbi. Invece, per chi è alla ricerca di un coworking, la sede di Impact Hub in via Aosta, design industrial, ospita stanze, tavoli e una cucina a uso comune per lavorare in compagnia.
An.Gi.