Quando il vino si fa in città. Il progetto di una cantina che si sposa con gli eventi

Michele Rimpici dopo un viaggio a Brooklyn e tanti anni nel settore ha realizzato la sua idea di Urban Winery in un locale sul “Pavese“.

Quando il vino si fa in città. Il progetto di una cantina che si sposa con gli eventi

Se si potesse osservare una giornata qualunque che scorre in Cantina Urbana, la prima cantina vinicola in una città, in Italia, inaugurata nel 2018 a Milano, si

noterebbe una doppia vita: di giorno un luogo in cui si lavora alla produzione, alla vendita e alla distribuzione del vino, di sera un locale eclettico, aperto a tutti, dove l’esperienza del vino si contamina con gastronomia della tradizione, eventi, musica, teatro e arte. "Quello che facciamo in Cantina Urbana è raccontare il vino sotto un aspetto meno territoriale e più conviviale, questo ci permette una massima flessibilità produttiva e stilistica che è tipica delle Urban Winery". Chi parla è Michele Rimpici, nato a Verona, 45 anni, dopo una esperienza ventennale nel campo, tra cui il progetto di "Signorvino", lavorando sempre per altri, ha deciso di cimentarsi in prima persona con una idea, tutta sua, che un po’ richiama la Napa valley in California, anche nel nome del quartiere della cui rinascita lui è stato uno degli ideatori. Ero a Brooklyn quando ho avuto questa idea e, tornando a Milano, ho chiamato una decina di amici “vignerons” illuminati, dei veri artigiani del vino, e abbiamo creato il Wine Collective, uniti dallo stesso spirito e valori: vini buoni, rispettosi della natura, senza utilizzo di chimica spinta in campagna e in cantina".

E anche la scelta del luogo ha un suo significato. "Mi piaceva l’idea di stare in un quartiere fuori dalla movida, più artigianale, qui c’era una riseria, un costruttore di aerei da turismo, qui ci sono aziende di moda, uno scultore. A questo quartiere abbiamo cercato di dare un’anima". E il food insieme al vino creano una naturale connessione della città con la campagna. Napa è una zona slow che connette la ruralità alla metropoli. "Uno dei capisaldi di Cantina Urbana - conclude - è l’aver instaurato un nuovo modello di consumo legato all’esperienza e al coinvolgimento del consumatore. Questo è un luogo per le persone. Ogni anno accogliamo 5000 turisti che prenotano una esperienza".