Scopri i tesori nascosti di Milano: Galleria Lia Rumma e Locanda Officine Monumentale

Esplora la Galleria Lia Rumma e la Locanda Officine Monumentale, simboli di arte e architettura riconvertita a Milano.

LOM Dopolavoro, una ex cascina ristrutturata e restituita alla metropoli

LOM Dopolavoro, una ex cascina ristrutturata e restituita alla metropoli

Ci sono molti luoghi da esplorare in questo spicchio di Milano che, almeno a prima vista, sembra un po’ assonnato. Proprio davanti a villa Simonetta sorge dal 2010 una della gallerie d’arte più prestigiose, è quella di Lia Rumma, un cubo di cemento minimalista e solido in via Stilicone 19. La Galleria ha una storia e un ruolo importante nella scoperta delle tendenze emergenti sulla scena artistica internazionale come l’Arte Povera, la Minimal Art, l’Arte Concettuale, ha organizzato e supportato progetti come I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer al Pirelli HangarBicocca. Nel 2010 è una personale di Ettore Spalletti a celebrare l’apertura di questo grande spazio che si sviluppa su tre livelli. Un luogo di cultura rispettato dalla città e conosciuto anche per la straordinaria personalità eclettica della fondatrice.

Un luogo che racconta una storia, non di arte, ma di architettura riconvertita a creare un nuovo pezzo di città si trova in via Galileo Ferraris, proprio dietro il Cimitero Monumenale, al civico uno troviamo la "Locanda Officine Monumentale". Un nuovo luogo in cui ci si incontra, si dialoga, ci si conosce, si co-progetta e si realizza. Si lavora a tutto tondo. Lì, in questa via a fondo chiuso, che forse quasi nessuno conosce, e, come dicono i milanesi, "non sembra nemmeno di stare a Milano", c’era una antica cascina, la tipica costruzione rurale, che esisteva fin dall’ottocento. Quella costruzione ha avuto molte vite, tutte diverse.

É stata una casa di campagna, una fattoria, una officina meccanica. Prima di essere chiusa ed abbandonata. Di proprietà del Comune la estesa struttura è stata messa all’asta. E, dopo alcune andate deserte, se l’è aggiudicata uno studio di architettura che l’ha recuperata e le ha ridato un nuova vita che più contemporanea non si può. L’edificio si sviluppa su tre piani per per oltre duemila metri quadrati. Il giardino che lo circonda è curato da Vittorio Peretto di Hortensia ed evoca le vegetazioni dei giardini delle case di campagna che incontriamo in Francia o nel Regno Unito, tra lavanda, cespugli, oleandri e farfalle.

Tra gli spazi interessanti e proprio lì a pochi passi, per chi è appassionato di mercatini c’è anche "Lo spazio del tempo perduto", di giorno si può curiosare all’interno, consigliato a chi ama il vintage e l’usato, di sera diventa spazio di socialità.