Porta Venezia riserva sorprese e nemmeno tanto nascoste. Nel quartiere incoronato tra i quaranta più cool d’Europa, c’è il Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati. Un contenitore straordinario di arte e antiquariato: opere tra vasi, ex voto, urne cinerarie, bronzi etruschi sono esposte accanto a capolavori di Lucio Fontana, Arturo Martini, Pablo Picasso e Andy Warhol. Ed è una vera e propria immersione nella "bellezza", trasversale alle epoche storiche perché tutto sembra essere costruito attorno al dialogo fra archeologia e arte contemporanea. Il palazzo sorge di fronte ai Giardini Indro Montanelli: costruito nel 1871, è stato della famiglia Bocconi, poi dei Rizzoli, e infine dei Rovati.La visita inizia dalle sale ipogee, progettate da Mario Cucinella per richiamare i tumuli funerari etruschi di Cerveteri, patrimonio dell’umanità: tre sale circolari e una ellittica, costruite senza spigoli e senza giunture, dove tutto è linea curva. Le pareti in conci di pietra, disegnati a uno a uno e montati su strutture studiate appositamente, richiamano le stratificazioni della terra.
Sotto queste incredibili volte sono in mostra i reperti etruschi, incluso il Guerriero Cernuschi, simbolo del museo, in dialogo con opere contemporanee, come il vaso di Picasso che ripropone un banchetto etrusco, o la testina in bronzo dorato di Alberto Giacometti. Si prosegue poi sul Piano Nobile, dove le sale del palazzo sono state restaurate e riprogettate per ospitare le opere in esposizione: tra enormi specchi settecenteschi, porte dorate, pavimenti e camini di marmo, scopri opere antiche e contemporanee che vivono insieme gli spazi. Il museo aderisce all’iniziativa Domenica al museo promossa dal ministero della Cultura. Ogni prima domenica del mese apre gratuitamente: un’occasione per visitare i piani museali e vedere da vicino le 250 opere della collezione. Alla Fondazione Rovati è andato il premio Compasso d’oro ADI 2024, categoria "Exhibition design", con la motivazione: Allestimento museografico e museologico attraverso il design che prende spunto dal rapporto con la tradizione della scultura, realizzando un ambiente emotivamente coinvolgente e sottolineando il rapporto tra fruitore e patrimonio culturale. Un riconoscimento raro per un Museo che ha tuttavia sempre dato un valore di “design” al proprio progetto architettonico, sviluppato con la collaborazione dello studio MCA - Mario Cucinella Architects.