Superstudio Maxi: Nuovo Polo per Eventi a Milano in Via Moncucco

Inaugurato il Superstudio Maxi, terza sede del gruppo, simbolo di rigenerazione urbana e innovazione a Milano.

Una delle mostre nel Superstudio Maxi di via Moncucco, tra Romolo e Famagosta

Una delle mostre nel Superstudio Maxi di via Moncucco, tra Romolo e Famagosta

In via Moncucco, accanto alla omonima cascina, diventata oggi un alloggio per studenti della vicina università sorge la “terza sede“ del Superstudio Più, il primo in via Tortona, non chiamatela succursale perché vive di vita autonoma, come il quarto “villaggio“ che è in costruzione accanto alla Goccia, in Bovisa. Il Superstudio Maxi è il terzo atto di una storia milanese di coraggio e innovazione, come fu definito da Stefano Boeri, presidente della Triennale.

Si trova in via Moncucco e ha una superficie di 7.200 metri quadrati in un unico spazio, la più grande sala privata per eventi in città, con cortile collegato di 2.800 metri quadrati per un totale di 10mila metri, con capienza di oltre 3.400 persone. Nell’ ex edificio ormai degradato della vecchia industria siderurgica in zona Famagosta, un restauro conservativo ha rimesso a nuovo la struttura lasciandone inalterata la forma. Il progetto nasce nel 2019 per volontà di Superstudio Group – società fondata nel 1980 da Flavio Lucchini e Gisella Borioli, artista lui, ideatore e fondatore di Vogue e protagonista di primo piano della storia della moda italiana. Giornalista e creativa lei nei settori della moda dell’arte e del design, insieme al nipote Tommaso Stecchi Borioli, Ceo di Superstudio Events, raccogliendo lo stimolo del Comune di Milano a entrare nel processo di valorizzazione e rigenerazione delle periferie, hanno aperto la terza sede dopo i due spazi in zona Tortona (Superstudio 13, studi fotografici e servizi per la moda e Superstudio Più, centro multisala per eventi, moda, design, creatività in genere).

Pionieri e iniziatori della rigenerazione del quartiere ex-industriale alle spalle di Porta Genova, hanno poi continuato alla Barona e ancora dopo alla Bovisa, negli spazi accanto alla Goccia. I tre spazi, tutti nel Municipio 6, sono accomunati dall’approccio progettuale che ha visto a partire dalla fine degli anni 70, la trasformazione delle vecchie fabbriche metallurgiche e siderurgiche, ormai dismesse, in fabbriche della creatività. E la grande e popolare area della Barona è stata uno dei quartieri più “rigenerati“ dopo l’abbandono delle aree industriali.