Un nuovo “nido“ per le donne. Progetto Cascina Ri-nascita. Alessandra Kustermann: "Così si ricomincia a vivere"

In via San Dionigi, vicino a Porto di Mare, 36mila metri di parco e 2.600 di strutture coperte dedicati all’accoglienza e alla formazione professionale delle donne abusate e dei loro figli.

In via San Dionigi, vicino a Porto di Mare, 36mila metri di parco e 2.600 di strutture coperte dedicati all’accoglienza e alla formazione professionale delle donne abusate e dei loro figli.

In via San Dionigi, vicino a Porto di Mare, 36mila metri di parco e 2.600 di strutture coperte dedicati all’accoglienza e alla formazione professionale delle donne abusate e dei loro figli.

É un sogno o, forse, meglio dire era un sogno perché entro la fine del 2026 – raccolta fondi permettendo – Casina Ri-Nascia diventerà realtà.

Il sogno di Alessandra Kustermann, primaria in pensione della Clinica Mangiagalli e presidente del centro SVS-DAD (Soccorso Violenza Sessuale Donna Aiuta Donna, da lei messo in piedi trent’anni fa) si chiama Cascina Carpana, ribattezzata “Cascina Ri-Nascita“, ed è situata in Via San Dionigi, tra il parco Porto di Mare e il parco della Vettabbia: 36mila metri quadrati di parco e altri 2.600 metri quadrati di strutture coperte, dedicati all’accoglienza e alla formazione scolastica e professionale delle donne abusate e dei loro figli.

ll focus del progetto è creare un luogo sicuro per donne, con figli minori o ancora adolescenti, che stanno uscendo da una situazione di violenza domestica. La finalità è quella di restituire a madri e figli un supporto a 360 gradi che passa anche e soprattutto dalla conquista di una reale autonomia, economica e abitativa.

Compagne d’avventura, fin dalla nascita di questo sogno diventato progetto, la Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate e l’associazione Campacavallo.

La prima pietra è stata posata lo scorso 20 dicembre, madrina la cantante Ornella Vanoni, da sempre impegnata nella battaglia per i diritti civili.

Il progetto architettonico, che prevede dieci appartamenti, è stato curato dallo studio Carlo Ratti Associati e Italo Rota, che hanno realizzato un intervento di recupero della tradizionale corte delle cascine lombarde. Perché “Ri-Nascita“ sarà anche un luogo aperto a tutti, con diverse attività e servizi, realizzati grazie al lavoro delle donne seguite dai due Centri Antiviolenza e a professionisti che le formeranno. Come sarà il progetto: dieci donne e i loro figli vivranno in cascina fino ad un massimo di due anni, per ricostruirsi una vita serena libera dalla violenza.

In questo progetto verranno dedicati anche ai bambini e ai ragazzi, vittime a loro volta di violenza assistita, tutta l’attenzione e il sostegno necessari per raggiungere la serenità.

Novanta donne all’anno seguiranno corsi di formazione e tirocini per poi essere assunte nella cascina per dodici mesi. Così impareranno una attività e questo sarà un aiuto per essere poi ricollocate sul mercato del lavoro. In contemporanea, in base alle loro propensioni e aspettative, le donne seguiranno corsi di formazione.

La Cascina Ri-Nascita si sosterrà con varie attività svolte nei suoi spazi al chiuso e all’aperto, come: pet therapy, dog-training, asilo diurno per cani, produzione e vendita di cibo biologico, maneggio, bistrot biologico aperto al pubblico, ristorante, vendita di prodotti agricoli e artigianali in mercatini settimanali, oltre a laboratori di restauro, ebanisteria di design, ricamo e sartoria. "Siamo a buon punto direi – spiega Alessandra Kustermann –. Abbiamo diviso il lavoro in tre step, il primo riguardava la rigenerazione e il restauro della villa padronale e dell’edificio parallelo alla strada, gli scavi per le stanze tecniche per l’accumulo dell’energia fotovoltaica e per la ristorazione, poi la costruzione del bar bistrot, oltre ai rinforzi strutturali e al tetto della stalla grande dove sarà posizionato l’impianto fotovoltaico e all’interno al pianterreno ci saranno un’aula didattica, la palestra e la scuola di teatro, circo, musica e cinema per i ragazzini del quartiere e milanesi, insieme ai figli delle donne che si formeranno e lavoreranno in cascina".

E aggiunge: "Per settembre 2025 apriremo con l’ospitalità per le donne e la ristorazione. A fine 2025 speriamo che sia completato anche il pianterreno della stalla grande. Entro il 2026, sono sicura che riusciremo a trovare gli ultimi 2 milioni necessari per completare i laboratori che serviranno a dare lavoro alle donne e per il maneggio coperto e l’asilo diurno per cani che darà a sua volta lavoro a quelle che amano i cani e sono disponibili a studiare le tecniche di addestramento dei cuccioli e la pet therapy".