Focus: come rendere "credibile" un personaggio I metodi di recitazione più conosciuti

Panoramica / Dal metodo Stanislavskij al sistema Meisner, alcune delle tecniche più usate nel mondo della recitazione per offrire le migliori performance

Il metodo Stanislavskij si basa sull’approfondimento psicologico del personaggio

Hanno tutte caratteristiche differenti ma un unico comun denominatore: fare in modo che l’attore renda al meglio sul palcoscenico e riesca a trasportare lo spettatore "dentro" la storia, dando al suo personaggio connotazioni fisiche e denotazioni caratteriali ed emotive e facendolo vivere sulla scena come fosse reale ed esistente. Parliamo delle tecniche di recitazione, un mondo variegato, ricco di sfumature e possibilità. L’arte della recitazione infatti porta con sé una serie di metodologie teatrali e recitative che si sono tramandate negli anni e che, ancora oggi, rappresentano dei pilastri fondamentali per tutti coloro che vogliono approcciarsi al palcoscenico. Dal metodo Meisner a quello Stanislavskij, l’elenco è piuttosto nutrito. Esiste una tecnica di recitazione migliore dell’altra? È difficile, forse impossibile, dirlo anche se sicuramente alcuni metodi sono maggiormente utilizzati rispetto ad altri. Partiamo per esempio dal metodo Stanislavskij, in assoluto tra i più conosciuti da coloro che si sono affacciati all'universo della recitazione. Si basa essenzialmente sull’approfondimento psicologico del personaggio. Quello che si ricerca è un’affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore che, sentendosi molto vicino a colui che interpreta, riesce a rendere credibile il personaggio stesso. Il metodo Stanislavskij nasce all’inizio del XX secolo, quando fu appunto l’attore e regista Konstantin Sergeevic Stanislavskij a definirne le caratteristiche. Questo metodo ancora oggi è uno dei più utilizzati tra quelli che puntano alla massima esternazione delle emozioni interne attraverso la loro rielaborazione ad un livello molto intimo.