"Casa Di Bambola, Parte 2" torna a Milano: successo e nuove date al fACTORy32

Dopo il successo iniziale, "Casa Di Bambola, Parte 2" di Lucas Hnath torna a Milano con nuove date al fACTORy32.

Dopo il successo iniziale, "Casa Di Bambola, Parte 2" di Lucas Hnath torna a Milano con nuove date al fACTORy32.

Dopo il successo iniziale, "Casa Di Bambola, Parte 2" di Lucas Hnath torna a Milano con nuove date al fACTORy32.

Dopo il successo della prima nazionale assoluta di ottobre, proprio a fACTORy32, torna a grande richiesta sul palcoscenico della fabbrica teatrale milanese "Casa Di Bambola, Parte 2" di Lucas Hnath, sorprendente seguito ideale dell’iconico testo di Henrik Ibsen, nominato in America a 8 Tony Awards.

Due nuove date per un’opera che in occasione del debutto in Italia, con la regia di Claudio Zanelli (anche autore della traduzione del testo), ha saputo conquistare il cuore del pubblico con tre sold out e lunghe standing ovation, nonostante la difficoltà della sfida.

Un ritorno fortemente voluto anche da fACTORy32, che per l’occasione è diventato anche partner di CDM nella produzione dello spettacolo. "Sono davvero felice di collaborare in questa produzione in cui credo davvero molto – commenta la fondatrice e direttrice artistica Valentina Pescetto – un testo straordinario, fortemente attuale che rispecchia quello che fACTORy32 ricerca".

Ambientata quindici anni dopo la conclusione del testo originale, la storia riparte proprio dalla fine. La porta sbattuta dalla protagonista Nora Helmer si riapre. Nora deve far ritorno nella casa che aveva abbandonato. Diventata ormai una scrittrice di successo e sostenitrice dei diritti delle donne, Nora ha bisogno di recidere un ultimo legame con il marito Torvald, un vincolo inatteso che getta un’ombra su tutte le sue conquiste.

Così prende il via un atto unico che, pur trattando temi importanti, si sviluppa come una commedia capace di far ridere il pubblico, offrendo al tempo stesso un’intensa ma anche divertente riflessione sui rapporti umani e sulle aspettative sociali. "Un piccolo gioiello mai tradotto prima d’ora, un crescendo di parole, anime, emozioni che tiene lo spettatore incollato alla poltrona – racconta il regista Claudio Zanelli –. Lo incolla alla poltrona e lo mette in crisi, rendendolo incapace di schierarsi. È un testo di una potenza incredibile. Come il classico di Ibsen, spiazzante e stupefacente".