Definirlo una piccola Food Valley in versione meneghina sarebbe francamente eccessivo. Ma è una vera e propria community della ristorazione quella che sta accendendo i riflettori sul nuovo e vibrante Certosa District, nella periferia nord-ovest della città compressa tra le vie Varesina e Palizzi. Ed è un connotazione ovviamente voluta e prevista dall’ambizioso progetto di rigenerazione urbana promosso dalla società RealStep che a Milano si era già fatta notare per la trasformazione della zona Tortona e che adesso punta a ridare vita a questa grossa fetta di metropoli ospitando multinazionali e startup, aree verdi per il leisure, un voluminoso hub artigianale e, appunto, un distretto a forte vocazione gourmet. Lo dicono le insegne che stanno già ritagliandosi una clientela fidelizzata. E lo confermano i tanti locali che si apprestano ad aprire i battenti, peraltro proponendo un’ offerta di food&beverage sorprendente e che non a caso ha già attirato l’attenzione delle maggiori pubblicazioni di settore.
In particolare, al 204 di via Varesina si notano da mesi alcuni brand di assoluto valore. Come Crosta, il forno con pizzeria di Simone Lombardi e Giovanni Mineo già noto in città per lo spazio in Porta Venezia. Come il Loste Cafè, bakery ideata da Lorenzo Cioli e Stefano Ferraro formatisi al Noma di Copenaghen, celebrata dalla recentissima Guida del Gambero Rosso tra i “Bar dell’Anno” in Italia. E come “Lafa”, progetto di ristorazione ispirato alla deliziosa cucina mediorientale. Non è tutto. Nell’agosto scorso, al 177, in un vecchio contesto industriale sapientemente ristrutturato, ha aperto “Abba”, esempio mirabile di fine dining ben al di là della “circonvalla” guidato sapientemente da Fabio Abbattista, chef cresciuto a fianco di maestri come Gualtiero Marchesi e Alain Ducasse, con una passata esperienza all’Albereta di Erbusco in Franciacorta. Senza dimenticare l’Ape Cesare, concept gastronomico d’ispirazione romana al 162 sempre di via Varesina votato al cibo di strada di qualità; e l’adiacente “Jeune Collective” gettonato per le colazioni, i lunch e i coffee break. Ma in zona si possono anche rintracciare Cafè 124 e la birreria artigianale Shallo e presto dovrebbero aggiungersi alla folta community anche la friselleria/raw fish “A’mmare” (entro dicembre), quindi (nel nuovo anno) il restaurant & kids “Tana”, la pizzeria WeMa e la Salumeria Botturi. Con tanto di proiezione lungimirante. La regia del Certosa District è pronta a scommetterci: entro il 2026, complessivamente si potranno contare fino a venti locali.