La Nona, concerto di Capodanno: "Opera che trascende il tempo"

Quattro concerti per celebrare i 200 anni del capolavoro di Beethoven. E per lanciare un messaggio di pace e fraternità ancor più importante oggi.

Caterina Piva, mezzosoprano di successo (credits Giacomo Miglierina)

Caterina Piva, mezzosoprano di successo (credits Giacomo Miglierina)

Si conclude il 2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano, il 31° anno della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, il primo da direttore musicale per Emmanuel Tjeknavorian. È un suggello di straordinaria profondità quello che conclude un anno tanto speciale, con i quattro, tradizionali appuntamenti con cui l’Orchestra accompagna la conclusione dell’anno con la Nona Sinfonia di Beethoven, forse la più straordinaria musica mai scritta, le cui note scandiscono un augurio per un felice 2025. La prima Nona “italiana” di Beethoven per Tjeknavorian, che debutta nel Concerto di Capodanno, dell’Orchestra Sinfonica di Milano, consacrazione definitiva di un incontro artistico che ha convinto pubblico e critica. Si onora la tradizione in Largo Mahler con la grandiosa Sinfonia n.9 in Re minore op.125 di Beethoven eseguita dall’Orchestra Sinfonica e dal Coro Sinfonico di Milano. Quattro giorni di seguito: domenica 29 dicembre (alle 16), lunedì 30 (ore 20), martedì 31 (20) e mercoledì 1° gennaio (alle 16). Nell’Auditorium di Milano, al fianco di Tjeknavorian ci sarà un cast di altissimo livello costituito da Elisabeth Breuer (Soprano), Caterina Piva (Mezzosoprano), Katleho Mokhoabane (Tenore), Jusung Gabriel Park (Basso) oltre al Coro sinfonico di Milano diretto da Massimo Fiocchi Malaspina.

E non finisce qui: la Nona della Sinfonica di Milano torna anche quest’anno al KKL di Lucerna, uno dei centri musicali più importanti del mondo, giovedì 2 gennaio. Un’occasione ancor più preziosa per ascoltare il capolavoro beethoveniano, che nel 2024 compie 200 anni: dal 7 maggio del 1824, la Nona non smetterà più di circolare, di essere eseguita e di commuoverci, simboleggiando il testamento spirituale e la forza morale di un grande uomo e un grande compositore. Come afferma Tjeknavorian, "La Nona di Beethoven è un’opera monumentale che trascende il tempo. La sua visione di fratellanza universale, espressa attraverso una musica di profonda profondità e bellezza, è più urgente che mai. Condividere questo messaggio al punto di svolta dell’anno è profondamente significativo". Concludendo in bellezza l’anno con questo Neujahrskonzert, festeggiamento del nuovo anno e dell’avvenire, la nostra Orchestra offre alla città uno tra gli eventi di punta del periodo delle Festività per la nostra città, un titolo tra i più amati dal pubblico e dai grandi interpreti. La Nona di Beethoven è infatti una sinfonia che scorre nelle vene dell’Orchestra Sinfonica e che, da più di venti anni, è un augurio al pubblico e alla città tutta. È ormai una tradizione per tantissimi milanesi quella di trascorrere il Capodanno all’Auditorium di Milano, ascoltando le note che Beethoven dedica all’intera umanità, un modo per festeggiare insieme in un grande abbraccio sinfonico. In questo delicato momento storico, questa sinfonica rappresenta più che mai un augurio di pace e di fratellanza tra gli esseri umani.