
Non solo vini. A dispetto del nome, l’Enotecanaturale di via Santa Croce è molto, molto più di 350 bottiglie provenienti da tutto il mondo e offerte con sapienza e semplicità. È il regno di chef Gianmaria Errico, 27 anni, esperienze da vendere. Due, fra le tante: è stato in servizio nelle cucine di Da Vittorio - il regno dei fratelli Cerea da tre stelle Michelin - e a New York dal bistellato Aska. È di Gianmaria la firma sul progetto “La cucinagiusta in quattro giri”. E si vede agli occhi. Si sente al palato. Nel suo menù (40 euro, vini esclusi) rigorosamente con materie prime di stagione esplode la stratificazione di esperienze gourmet dello chef e si sente il piacere di divertirsi a tavola. Tutto pienamente nella Weltanschauung, nella “filosofia di vita“ della location fatta di divertimento, gentilezza e familiarità. Cucina informale, verrebbe da dire lontana dai soliti schemi di fighettismo (e conseguenti ipocrisie). E allora, niente paura: cipolla alla brace a tavola lavorata e ripiena di formaggi e pan grattato. Uno spaghetto alle uova di trota che è una vera delizia (e si contano sulle dita di una mano i locali che lo fanno così, a Milano e non solo). E ancora: polenta e porcini, verze con pomodori rigorosamente dell’orto fermentati e paprika. Tutto a chilometro zero, tutto da assaporare senza pregiudizi.
Perché, “complice“ di Gianmaria - dentro e fuori la cucina - c’è una squadra di ragazze e ragazziə under 30 tutti sorrisi e gentilezze che merita fiducia. Tecnica e sperimentazione, sapori autentici e contaminazioni, convivialità indie e composizione jazz. E se i piatti scelti per servire il menù sono un bell’esempio di riuso creativo, decorati a mano dalla ceramista Clara Holt, gli abbinamenti con la cantina di en proposti da Rocco Galasso sono sempre azzeccati e spesso sorprendenti, data l’ampia gamma di scelta fra 350 etichette - non solo italiane - tutte derivate da un’agricoltura sostenibile ed etica ad opera di piccoli produttori di vini naturali, biologici e biodinamici. Galasso sostiene di aver trovato "nel vino il suo Saturno". E viene il dubbio che sia proprio vero, a giudicare dalla ricca varietà di proposte provenienti da tutte le regioni d’Italia e d’Europa, dalla Francia alla Germania, dalla Grecia alla Spagna, fino alla Georgia.
"Il vino unisce e gliene sarò grato per sempre – spiega Galasso –. Mi diverto a cercare, scoprire: se un vino ci piace, pur avendone poche bottiglie, vogliamo farlo assaggiare a chi viene a trovarci", raccontando il lavoro dei vignaiolo dentro ogni bottiglia. E Gianmaria aggiunge: "Vorrei elevare la classicità e la tradizione a contemporaneità, sperimentando il più possibile, per servire piatti che siano accessibili a ogni palato e a ogni personalità". Parole di Gianmaria. Ma, da buon bergamasco, dalle parole passa direttamente ai fatti. Con risultati indimenticabili.